Il Demanio non molla l’ex caserma di San Lorenzo Isontino
SAN LORENZO. Caserma dismessa di San Lorenzo Isontino, dove eravamo rimasti? Eravamo rimasti che pareva vicina la cessione del bene da parte del ministero al Comune di San Lorenzo Isontino. Sembrava essere una formalità, o poco più.
Invece, oggi si scopre che la struttura militare è ancora di “proprietà” del... ministero. Sì, avete letto bene. Per due volte, ha spiegato nei giorni scorsi l’ormai ex sindaco Ezio Clocchiatti, il Comune è andato vicino alla sdemanializzazione ma il “sogno” si è infranto miseramente. «Ora che è ripartita la commissione paritetica Stato-Regione ci sono concrete speranze che il processo riprenda. Certo, l’amarezza è costituita dal fatto che la caserma era quasi nostra: avevamo approvato pure l’accordo di programma ma siamo stati bloccati dal decreto Monti», rammenta Clocchiatti. Ora la patata bollente passa alla nuova amministrazione guidata da Bruno Razza.
Ma ripercorriamo brevemente la vicenda. Per agevolare e velocizzare al massimo l’operazione, il Comune di San Lorenzo era diventato la prima municipalità d’Italia ad approvare una variante al Piano regolatore, creando una destinazione diversa da quella militare. Poi il governo Monti cadde e il decreto non ha visto continuità. Ma la beffa è arrivata dopo, con il governo Letta e il suo “Decreto del fare”: sostanzialmente veniva annullato l’accordo di programma precedente e stabiliva la cessione gratuita dei siti ex militari dallo Stato ai Comuni, con due sole eccezioni, il Friuli Venezia Giulia e Trentino Alto Adige.
Insomma, oltre al danno di non poter più contare sul 15% di una vendita dell’area, anche la beffa di essere tra i pochi a non vedere uno spiraglio di luce sul problema: tutto è ancora bloccato e l’unica buona notizia è la formazione della nuova commissione composta da tre rappresentanti governativi e tre regionali che dovrà trovare un accordo sulla destinazione dei vari siti militari sparsi in tutto il Friuli Venezia Giulia. Nel frattempo, l’ex caserma sanlortenzina è diventata il simbolo del degrado: ventiquattromila metri quadrati, in un paese di meno di 1.600 anime, di ruderi e strutture in totale disfacimento. Ma la speranza è di riuscire a voltare pagina. È nota la volontà di far rivivere il compendio della vecchia caserma Colinelli di San Lorenzo Isontino rivivrà, facendogli cambiare connotati. Si trasformerà infatti in un’area residenziale («Darà risposta a cento persone», l’annuncio fatto più volte nel passato dal precedente sindaco Ezio Clocchiatti) con negozi sino a 1.500 metri quadrati e uffici.
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