Il degrado senza fine dell’autostazione tra risse, sporcizia e ingressi introvabili

Turisti esasperati dall’assenza di cartelli e indicazioni stradali E i commercianti denunciano il continuo via vai di balordi  
Lasorte Trieste 13/02/19 - Silos, Stazione Autocorriere
Lasorte Trieste 13/02/19 - Silos, Stazione Autocorriere



Nessuna indicazione evidente all’esterno e zero insegne lungo la strada che aiutino a individuare il punto d’arrivo. Per i turisti scovare l’ autostazione delle corriere in piazza Libertà è diventata un’impresa sempre più difficile. La situazione si complica poi dopo le 20.30, quando la sala d’aspetto chiude per questioni di sicurezza, e chi deve prendere un pullman è obbligato a utilizzare l’ingresso retrostante, quello verso il Porto vecchio: buio, nascosto e appunto mal segnalato.

A denunciare il disagio è chi ogni giorno lavora all’interno della struttura, dove sono presenti diverse attività, dal bar ai negozi, dalla biglietteria all’edicola con tabacchi. Tanti parlano, ma nessuno vuole esporsi troppo. «Sappiamo che l’edificio, di proprietà del Comune, è vincolato dalla Soprintendenza - commenta qualcuno -. Ciò non toglie che servirebbe un intervento per farne capire l’esatta funzione. Una scritta all’esterno, ad esempio. Ricordo poi che da ben sette anni siamo costretti a fare i conti con le impalcature sui muri esterni, che non agevolano di sicuro l’ingresso delle persone». «Servono insegne, ovviamente intonate allo stile della facciata, e cartelli chiari anche sulla strada - aggiunge un altro operatore -. Qui la gente si perde di continuo. Un tempo ci venivano quasi solamente gli utenti per le tratte con la Slovenia, la Croazia o altre località della regione, ora il flusso turistico è vivace, anche per la presenza di linee che collegano la città con tutta Italia e con l’estero, vedi il Flixbus. Serve quindi cambiare qualcosa».

Mancano poi indicazioni precise in inglese, fuori dalle porte, che potrebbero aiutare i turisti a trovare l’ingresso. «Che per ora è segnalato solo da alcune frecce, senza la dicitura “autostazione”, uno non capisce bene di che luogo si tratti. In più dalle 20.30 la saletta d’attesa viene chiusa, per evitare bivacchi notturni, e c’è l’ obbligo di entrare da dietro, per accedere all’area dei pullman. Anche in questo caso serve più chiarezza per chi arriva di sera».

Raramente poi le persone si fermano a sedere aspettando la propria linea, con i sedili delle panchine sporchi o rovinati. La stazione infatti deve fare i conti ancora con i problemi legati a ordine pubblico e scarsa pulizia. Se i turisti faticano a raggiungere la struttura, non è così per chi bivacca all’interno, soprattutto quando fa freddo o in caso di maltempo. «Ci sono balordi che si ubriacano, lasciano bottiglie a terra e si mettono a dormire ovunque quando sono sbronzi - spiega chi ha un’attività commerciale all’interno della stazione -. Spesso vengono chiamate le forze dell’ordine, anche perché l’alcool contribuisce a scaldare gli animi, e si sono verificate tante risse. Ma quando gli agenti se ne vanno, puntualmente queste persone rientrano. E anche davanti alle porte continuano i problemi già segnalati in passato, soprattutto dopo l’introduzione del pagamento di 50 centesimi per i bagni. Chi beve spesso fa i propri bisogni all’ esterno e qualche giorno fa davanti alla porta c’erano pure grandi chiazze di vomito. E non è la prima volta che accade». —



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