Il degrado dell’ex Gaslini finisce sotto tiro
«Siamo di fronte a una situazione da terzo mondo». Il capogruppo di Forza Italia Everest Bertoli punta il dito sullo stato di degrado nel quale versa da tempo la struttura del mercato ittico nell'area ex Gaslini. «Doveva essere una sistemazione temporanea ma poi, come spesso accade, è diventata definitiva - attacca Bertoli -. Un sito che si presenta in condizioni precarie e non è più in grado di rispondere alle normative europee in materia di sicurezza igienico-sanitaria e dove il Comune deve intervenire al più presto».
L’esponente forzista lancia dunque un grido d'allarme, precisando che ci sono ancora «300 giorni per evitare la chiusura del mercato ittico». Un conto alla rovescia che Bertoli spiega citando quelle che sono state le prescrizioni evidenziate dal Servizio Regionale di Sanità pubblica a seguito della verifica ispettiva del 5 maggio scorso e riassunte in una quindicina di punti, per ognuno dei quali è stato previsto il ripristino di quanto non conforme alle normative. In particolare, al punto 14, viene sottolineato che «entro 365 giorni dovrà essere posta risoluzione all'annosa precarietà della struttura».
Ecco che dunque, conti alla mano, ad oggi restano a disposizione 10 mesi per ottemperare a quanto stabilito dal Servizio regionale. «Sono già passati due mesi ed il Comune non ha fatto ancora nulla - incalza Bertoli -. Va trovata rapidamente una soluzione che può essere il ripristino della sede attuale o l'individuazione di un sito alternativo. È inamissibile che una struttura come quella del mercato ittico, che muove un indotto di 500 persone e un volume di affari di circa 22 milioni di euro ogni anno, versi in queste condizioni. Se le cose non cambiano in fretta, la chiusura potrebbe essere immediata, con un grave danno economico per i lavoratori e per l'intera città». Per Bertoli si tratta infine di una corsa contro il tempo che rischia di non andare a buon fine: «Nel bilancio preventivo comunale è stata individuata una cifra di 1,2 milioni per la sistemazione del tetto - conclude -. Ma si tratta di soldi che dovranno essere appena finanziati dalla Regione e solo a quel punto potrebbe partire il lungo iter progettuale che dunque difficilmente si chiuderebbe nei tempi prestabiliti».
La risposta del Comune arriva dall'assessore Edi Kraus: «Quella è una cifra fissata solo a titolo precauzionale - puntualizza Kraus -. Il Comune, che ricordo non è proprietario della struttura che appartiene all'Autorità Portuale, si è mosso invece per tempo per risolvere la situazione. L'idea fin da subito è stata quella di cercare una sede alternativa nella quale ospitare sia il mercato ittico sia l’ortofrutticolo, in una struttura già esistente sia pur da riqualificare. Un percorso che stiamo portando avanti e che giungerà al traguardo in primavera. Nel frattempo, grazie all'utilizzo di fondi Ue, abbiamo già stanziato 300 mila euro per risistemare anche la banchina del mercato ittico».
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