Il declino della residenza Engelmann e il restauro conservativo di villa Ada

L’edificio in stile neoclassico  dalle pareti gialle ospita ora appartamenti di prestigio mentre l’immobile donato alla città è in attesa di rilancio 
Lasorte Trieste 30 10 05 - Parco Villa Engelmann - Edificio transennato
Lasorte Trieste 30 10 05 - Parco Villa Engelmann - Edificio transennato

In molti lo confondono con villa Engelmann, ma in realtà l’edificio dagli esterni color giallo, che si affaccia sul grande giardino comunale di 14mila metri quadrati di via di Chiadino, si chiama villa Ada. Si tratta di un prestigioso condominio privato in stile neoclassico che accoglie sei unità immobiliari, frutto di un restauro conservativo ultimato ormai da più di cinque anni. Quattro delle sei unità sono abitate da triestini ma anche da austriaci mentre le restanti due sono attualmente in vendita. A testimoniarlo è l'agenzia La Chiave Immobiliare, che si occupa dell’operazione. La stessa dimora è circondata da un grande spazio verde, costantemente ripulito e curato dai proprietari.

«Architetto dell’iniziale progetto della villa, costruita nella seconda metà dell’800, è stato il figlio dell’architetto Pertsch – specifica Giulia Demarchi, inquilina di uno degli appartamenti -. L’immobile negli anni è stato di proprietà di diverse famiglie che vi hanno apportato delle modifiche. Fino all’ultimo restauro conservativo, realizzato seguendo con fedeltà il carattere neoclassico della villa e facendo risaltare il pregio e i materiali originali, dai marmi ai pavimenti. Questo, pur dandone una chiave moderna, pratica e funzionale grazie anche a un ascensore interno e a delle terrazze a vasca che si affacciano sul parco».

Al contrario villa Engelmann, che è situata all’interno del parco di via di Chiadino, è ridotta a rudere ed è di proprietà del Comune. Resta bloccata da vincoli e da mancate manutenzioni che si protraggono da decenni. Si presenta con le finestre cadute, il tetto collassato e i muri sgretolati. Non ha aiutato lo stato di decadimento un incendio scoppiato nel 2013. Il suo progetto, che comprende anche il parco, come si legge sul sito del Comune, è del 1840 a opera di Francesco Ponti di Milano. La costruzione fu completata nel 1843. L’immobile diventò nel 1888 proprietà di Frida Engelmann e nel 1938 passò a Guglielmo Engelmann. Il figlio di Guglielmo, Werner, donò il parco alla città. Il giardino è stato oggetto di ristrutturazione nel 1980. Ideato ed eseguito con un alto contenuto progettuale, ha vinto nel 1998 il premio Milflor come miglior realizzazione in ambito pubblico di media-piccola grandezza. —



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