Il “cyberbullismo” invade la scuola

Un fenoneno strisciante difficile da contrastare e che affonda le radici in una sub-cultura di convivenza

Tentato suicidio a Pordenone. Ragazzina di 12 anni si getta dal secondo piano della sua abitazione, unica colpevole: la società; nessuno sospettava nulla, genitori inclusi.

Gli investigatori della Polizia stanno concentrando la loro attenzione sui contenuti di due gruppi di chat in particolare, rilevate dai social utilizzati dalla dodicenne per comunicare con coetanei e compagni di classe. In nessuno di questi sarebbero state riscontrate minacce fisiche o elementi di pericolo; entrambi invece manifesterebbero giovanili prese in giro o frasi miranti a deridere.

«Il ministero dell'Istruzione si è già attivato per un supporto alla scuola. Nei prossimi giorni il nostro personale sarà a Pordenone per sostenere la comunità scolastica frequentata dalla ragazzina». Lo ha detto il ministro dell'Istruzione, Stefania Giannini.

Negli ultimi tempi si sente spesso parlare di vittime di bullismo: un fenomeno in crescita all'interno della scuola, accomuna allievi di tutto il mondo fin dai primi anni di scolarizzazione, soprattutto nei paesi industrializzati e nei contesti urbani. In un'indagine del 1997, risulta che nelle scuole italiane il bullismo si presenta con valori elevati, con indici complessivi che vanno dal 41% nella scuola elementare al 36% in quella media, in rapporto agli alunni che dichiarano di aver subito prepotenze. La scuola, palestra di apprendimento per la vita, nasconde nel suo tessuto di relazioni tra coetanei, una cultura di violenza poco presa in considerazione dagli adulti. Ogni scuola ha una sua sub-cultura di convivenza. Il bisogno di "sentirsi parte" spesso deve essere pagato a caro prezzo da chi per la prima volta accede agli spazi di vita di una scuola. Il gruppo dominate impone le sue leggi e i suoi prezzi da pagare per il "diritto di cittadinanza". Chi non è disposto ad accettarne le richieste o non condivide i principi di prepotenza su cui si regge, diventa bersaglio di persecuzione e anche di violenza. Il fenomeno del bullismo è in crescita: secondo i dati raccolti da Telefono Azzurro nel biennio 2013-2014, a fronte di un totale di 3.333 consulenze su problematiche inerenti la salute e la tutela di bambini e adolescenti, le situazioni di bullismo e cyberbullismo riferite sono state 485, il 14,6% del totale. Analizzando l'andamento annuale degli interventi dell'associazione che riguardano questi episodi, si osserva che si è passati dall' 8,4% del 2012, al 13,1% del 2013, per arrivare al 16,5% del 2014. I bambini e gli adolescenti coinvolti sono principalmente di sesso femminile e di età compresa tra gli 11 e i 14 anni, anche se è presente un'alta percentuale di adolescenti.

Parecchi sono gli episodi di suicidio a causa di tale fenomeno, ma sarà mai possibile arrivare, in un futuro, a non registrarne alcuno?

Russo Nunzia

IIIC Liceo Scientifico

“Duca degli Abruzzi”

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