Il Cup prenota la visita ma il medico non c’è

“Bussare e attendere”, c’è scritto sulla porta dell’ambulatorio di Endocrinologia a Cattinara. Sono le 17.40 di martedì scorso e l’ottantatreenne Nicolina Sponza, accompagnata dal nipote per una visita alla tiroide, aspetta pazientemente che qualcuno si affacci. Un’infermiera, un medico. La signora, affetta da artrite reumatoide, è un pochino in anticipo visto che l’appuntamento è alle 18. Fa così quando va all’ospedale: con le temperature oltre i trenta gradi e la difficoltà a camminare, anche stavolta ha preferito muoversi per tempo.
Ancora un “toc toc”. Ma niente. Daniele Diminich, il nipote trentatreenne, alle 18.20 abbondanti decide che insomma hanno aspettato abbastanza. Si alza e spinge la maniglia fino a infilare la testa. Sorpresa: la stanza ha computer e luci accese, ma dentro non c’è nessuno. Su una scrivania c’è pure della documentazione sanitaria, con tanto di referti. La visita era stata prenotata al Cup della farmacia il 20 luglio scorso, per il prossimo settembre. Ma visto che la signora Nicolina si sentiva male, sono riusciti ad anticipare per agosto. Piccolo particolare: all’ospedale non hanno fatto i conti con le ferie dei medici e il dottor Bruno Fabris, lo specialista incaricato, era assente.
«Ho pensato di chiedere spiegazioni in portineria - racconta Daniele - per capire come mai io ero qui con mia nonna a fare una visita programmata, ma non c’era nessuno». All’ingresso l’addetto contatta il reparto e conferma i sospetti: il dottor Fabris in effetti non è al lavoro. È in ferie. «Ho protestato perché una cosa del genere non è possibile, anche il portinaio era scandalizzato. Ho portato mia nonna fin qui e di certo per lei non è stata una passeggiata visto il caldo e la fatica che fa con la sua malattia. Ha difficoltà a camminare e si sposta solo se accompagnata perché ha un’autonomia limitata. Siamo venuti qui per niente, è incomprensibile la mancanza di comunicazione e di organizzazione - insiste -. Un medico ha il diritto di andare in vacanza ma la sostituzione deve essere assicurata. L’informazione non arriva dal Cup o è l’ambulatorio che non sopperisce alle assenze del personale? E poi come è possibile che nessuno ti avverta? Questa è una mancanza di rispetto, tanto più nei confronti di una persona anziana. Vorremmo capire dove sta l’inefficienza in modo che l’ospedale provveda e il problema non si ripresenti più a scapito di altri cittadini».
Il commissario dell’Azienda sanitaria e ospedaliera Nicola Delli Quadri, informato del disagio, ha chiarito presto l’inghippo. «Il professore Renzo Carretta, il direttore della Medicina clinica di cui fa parte Endocrinologia, si scusa con la signora - premette - ma qualcosa non ha funzionato nella programmazione delle ferie e nella comunicazione con gli utenti. La paziente sarà presto contattata per recuperare il disguido nel migliore dei modi». (g.s.)
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