Il critico d’arte rincara la dose, ma Dipiazza replica: «Progetto del governo»

L’esponente dell’esecutivo: «La destra premia Fuksas che la odia»

Il primo cittadino: «Ha un ruolo ma non conosce gli obiettivi di Roma»

Laura Tonero

TRIESTE. «Il sindaco Dipiazza e l’onorevole Matteoni ritengono giusto premiare uno come l’architetto Massimiliano Fuksas, che in televisione ha dato degli ignoranti agli elettori di Berlusconi e dei mentecatti a quelli di Bossi e Fini». Il sottosegretario alla Cultura Vittorio Sgarbi rincara la dose. Non ha digerito le parole usate dal sindaco Roberto Dipiazza e dalla deputata di FdI Nicole Matteoni, per replicare alla sua entrata a gamba tesa nel caso cabinovia. E tira in ballo l’archistar a cui il Comune ha affidato il progetto inerente le stazioni intermedie e i piloni della cabinovia in Porto vecchio.

«Probabilmente – scrive Sgarbi – la memoria degli amici di FdI di Trieste che difendono il progetto è corta. Sono felice che l’amico Dipiazza si preoccupi dei “diversi problemi che mi riguardano direttamente da risolvere”, esortandomi a non perdere tempo con la sua città. Ma gli ricordo – continua – che la sua città è anche la mia: Trieste è la città a cui io ho salvaguardato il Porto vecchio e la cui conservazione diventa il mio primo problema se qualcuno la minaccia. Dipiazza non si preoccupa invece che del tempo “prezioso” per Trieste lo perda il comunista capitalista Fuksas che odia la destra che lo ama». Un progetto, quello della cabinovia in Porto vecchio, che Sgarbi bolla come «un orrore contro Trieste, il cui solo nome ovovia sembra più adatto alle galline che ai nobili e colti cittadini di Trieste, governati da un friulano».

Dipiazza, lette le parole di Sgarbi, si dichiara «stupito del fatto che il sottosegretario non sappia che quello della cabinovia è un progetto del governo di cui fa parte, inserito negli interventi di Regime 1, investimenti che contribuiscono sostanzialmente al raggiungimento dell’obiettivo della mitigazione dei cambiamenti climatici, e che ha ottenuto il finanziamento di 62 milioni di euro». «Il sottosegretario – continua – non sa nemmeno che il progetto ha già ricevuto gli ok tecnici in conferenza dei servizi, quindi si dovrebbe porre delle domande sulla sua presenza in un governo di cui non conosce neppure gli obiettivi strategici».

Per il sindaco «la qualità di vita e i risultati che sta ottenendo Trieste, sono il frutto di un attento e costante lavoro, non certamente delle polemiche di questo sottosegretario».

Riproduzione riservata © Il Piccolo