Il Cral: «Cambio all’Authority, il nostro 25 Aprile»

Erano partiti dalle orchidee, in senso letterale. Hanno finito con le ortiche, in senso figurato. Inizialmente Marina Monassi e gli irriducibili del Cral del Porto s’erano amati, forse non tanto ma almeno un po’ sì. Poi, mano a mano che il mandato della ormai ex presidente scorreva, i rapporti si sono incancreniti, sfondando la soglia della reciproca sopportazione. Tutta colpa, o quasi tutta, della battaglia per la Sala Vittoria della Stazione Marittima, il quartier generale del Cral da cui i dopolavoristi non se ne sono mai andati. Neanche davanti alle manovre di sfratto compiute dalla Torre del Lloyd. Manovre che infatti sono state poi sconfessate dal Tribunale.
E così, nelle ore in cui Monassi prende armi e bagagli, Lorenzo Deferri, storico numero uno dei dopolavoristi portuali, non muove i bagagli, i suoi s’intende, e in compenso imbraccia le armi. Quelle della polemica. «Parafrasando Crozza che parafrasava Napolitano - attacca Deferri - con viva e vibrante soddisfazione prendiamo atto che è finito il contratto di locazione, presso l’Autorità portuale di Trieste, della biologa dottoressa Monassi. Non ci viene da piangere. Anzi. Questo è il nostro 25 aprile. Eppure, al suo insediamento, le avevamo consegnato un mazzo di fiori, di orchidee per la precisione. E lei ci aveva incaricato addirittura di portare avanti l’iter preliminare per l’asilo nido aziendale. Dopo di che, quand’era tutto pronto, contrordine compagni, per dirne una». «Chissà - ironizza ancora Deferri - non se la sia presa anche per la causa legale sulla sede. Con orgoglio, d’altronde, posso ricordare di esser stato l’unico ad aver vinto con lei. Adesso dice che lascia bilanci in attivo, chissà allora perché a suo tempo non ha voluto pagare i costi per la realizzazione della nuova sede, cosicché noi ce ne saremmo andati dalla Marittima, anziché chiederci di anticipare le spese. Leggiamo poi che potrebbe finire alla guida dell’Authority di Genova. Se succedesse una cosa simile, manderemmo immediatamente un telegramma di condoglianze al Cral del capoluogo ligure».
Deferri per intanto una missiva già la scriverà. Destinatario il neocommissario Zeno D’Agostino, al quale - puntualizza il presidente del Cral - «va un grande augurio di buon lavoro. Sappiamo che ha molte problematiche da affrontare, e che noi probabilmente siamo l’ultima ruota di queste problematiche. Gli invieremo per questo una lettera chiedendogli, nei tempi che lui riterrà opportuni, un incontro per potergli esporre il nostro caso». Con la lettera non ci saranno orchidee. Già hanno portato male una volta.
Riproduzione riservata © Il Piccolo