Il Covid spegne la movida a Sistiana mare: quest'estate discoteche e ristoranti non riapriranno. Ecco tutti i dettagli della decisione

L’annuncio del titolare Fari: «Ricavi in picchiata e nessun sostegno: chiudo l’attività». A casa un centinaio di lavoratori
Ugo Salvini
Lasorte Trieste 15/04/21 - Baia di Sistiana, Cohiba
Lasorte Trieste 15/04/21 - Baia di Sistiana, Cohiba

SISTIANA Un secco messaggio inviato via WhatsApp agli storici collaboratori: «Chiudo l’attività. Ristoranti e discoteche di nostra gestione quest’estate non apriranno». Nel giorno in cui Governo e Regioni si sono seduti al tavolo per definire il calendario della ripartenza delle attività economiche più colpite dalla crisi, è arrivata come un fulmine a ciel sereno la decisione di Sergio Fari, titolare della società Servizi ricreativi Sistiana (SrS) che da anni gestisce il divertimento all’interno della baia. L’imprenditore ha annunciato appunto che non riaccenderà né le luci delle discoteche Cantera e Castigo (ex Cohiba), né quelle dei ristoranti Acqua pazza, Castelreggio e Caravella, gli ultimi due con annesse spiagge.



Stop quindi alla movida di Sistiana mare, da anni ormai punto di riferimento per decine di migliaia di giovani e non solo, provenienti da ogni parte della regione e abituati a trascorrere lì le serate estive. E stop anche ai contratti per almeno un centinaio di collaboratori stagionali, impiegati nei ristoranti, nelle discoteche e negli stabilimenti balneari della baia di Sistiana.

«Ho deciso di mollare perché sono molto deluso - spiega Fari -. Innanzitutto dalle istituzioni, rimaste sorde agli appelli di noi imprenditori, ma anche dalla tanta gente che disprezza il lavoro di chi opera nel mondo del divertimento, considerandolo solo fonte di rumore e disturbo».

A nulla valgono le riflessioni avviate proprio in questa fase nelle sedi politiche e istituzionali per salvare il comparto del turismo, della ristorazione e dello spettacolo, mettendo in campo ulteriori aiuti e date certe per la ripartenza dell’attività. Fari è irremovibile. «Non ci credo più – dice l’imprenditore, sconsolato e arrabbiato al contempo –. Siamo usciti da una stagione difficilissima, quella del 2020, che ci ha visto fare i salti mortali tra ricavi in picchiata, regole, divieti, imposizioni, alcune delle quali incomprensibili e, a mio avviso, illogiche. Nonostante tutto – aggiunge – abbiamo resistito, lottando fino alla fine, portando in baia personaggi di valore internazionale come il dj Bob Sinclar e assicurando lo stipendio a tutte le persone che hanno lavorato con noi. Adesso è passato un anno – sottolinea – e vedo che la situazione non è migliorata, anzi, per certi versi è peggiorata».



Il perdurare dell’emergenza legata alla pandemia e l’assenza di certezze insomma hanno dato il colpo di grazia. «Il mio entusiasmo e la mia voglia di fare – riprende il titolare della Srs – sono stati definitivamente spenti dalle difficoltà generate dal Covid. Difficoltà che hanno peggiorato un clima già pessimo perché segnato da accuse e critiche mosse da più parti. In molti anziché offrire appoggio e invocare sostegno per una realtà che dà lavoro a decine e decine di persone, quasi ne auguravano la scomparsa. Parlo di persone che si sentivano disturbate dalla musica e condannavano il fatto che tanti ragazzi tornassero a casa molto tardi. Il tutto senza avere idea di cosa voglia dire mettere in movimento una macchina come quella che per tanto tempo ha operato a Sistiana mare. Siamo arrivati anche al punto che un consigliere del Comune di Duino Aurisina – insiste Fari - ha presentato un’interrogazione sulle famose casette che avevo posizionato in baia con l’intenzione di creare una foresteria per i miei collaboratori, in modo da evitare che quelli impegnati fino a tarda ora dovessero appena mettersi in macchina per tornare a casa. Per questo sono stato addirittura multato dalla Polizia locale. E non dimentico neppure le difficoltà nel farmi ascoltare dall’amministrazione».

Troppo insomma per affrontare un’altra estate probabilmente in perdita. Il futuro quindi? Fari resta per ora vago: «Potrei optare per un anno sabbatico, oppure convertire l’azienda in qualcosa di completamente nuovo o ancora limitarmi a gestire le spiagge. Vedremo». —

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