Il contatto con l’acqua piace tanto ai neonati

Immersioni, galleggiamenti e spostamenti con attrezzi aiutano il bebè a sviluppare abilità cognitive e relazionali
Immersioni, galleggiamenti, spostamenti con e senza attrezzi. «Non esiste neonato che non ami l’acqua», afferma Marzia del Negro, pedagogista clinico, psicomotricista funzionale ed esperta di acquaticità infantile. «Il bambino ha trascorso tutta la vita prenatale immerso nel liquido e per lui è naturale ritrovarsi in un ambiente acquatico caldo, accogliente e senza elementi disturbanti. Ci vogliono però molta calma e alcuni accorgimenti per immergerlo perché, come dico spesso ai genitori, l’ambientamento comincia fuori dall’acqua».
Secondo diversi studi, l’acquaticità neonatale ha notevoli benefici sia nell’immediato sia a lungo termine ed è un’esperienza significativa di dialogo con il bambino nei primi anni di vita, proprio quando si creano le basi per lo sviluppo psicomotorio. «La letteratura scientifica è inoltre concorde nell’affermare che l’acqua ha effetti positivi nei casi di disabilità», aggiunge Del Negro. 
 
«La mia scelta educativa, con i bambini nella fascia 0-3 anni, è quella di rimanere fuori dall’acqua. I genitori accompagnano i figli, imparando in primis a sentirsi sicuri. Con la fascia d’età che va dai 3 ai 6 anni, invece, quando i bimbi sono già abituati a stare in gruppo, i genitori osservano, rimanendo fuori della vasca».
Secondo l’esperta, in questa fascia d’età l’obiettivo principale non è soltanto insegnare ai bambini a nuotare. Il contatto con l’acqua è importante anche per sviluppare una serie di abilità cognitive, relazionali, sociali ed emotive, richiamando alcuni riflessi innati come quello di apnea.
 
«Certo, ci sono bambini che a 2 anni e mezzo sanno già nuotare. Ma con queste esperienze di acquaticità - spiega ancora l’esperta - ho l’opportunità soprattutto di trasmettere messaggi educativi come il rispetto delle regole o come l’importanza del dialogo tonico. Quando sono piccoli i bambini comunicano attraverso il proprio tono muscolare: se sono rigidi qualcosa che li turba, se sono rilassati vuol dire che stanno bene. E anche il genitore comunica in questo modo più che con le parole», conclude la pedagogista.
La dottoressa Del Negro terrà un incontro informativo gratuito sui benefici dell’acquaticità neonatale giovedì prossimo, 12 settembre alle ore 16.30, nella sede dell’associazione La Cordata, in via Gatteri 36 a Trieste. —
 
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