Il console Usa Needham: “La diversificazione energetica è una priorità. Fondamentale puntare su fonti alternative e pulite: dal solare all’eolico al Gnl”
Il console generale Usa a Milano interverrà oggi all’evento sulla “human ecology” a Trieste
«La città è strategica: il porto va difeso da ingerenze di partner con valori distanti dai nostri»
TRIESTE Sull’ambiente bisogna fare di più, puntando anche su fonti energetiche pulite. E attenzione a non “regalare” infrastrutture-chiave, come i porti, a potenze straniere potenzialmente pericolose. È il messaggio del Console generale Usa a Milano, Robert Needham, a Il Piccolo.
Signor Console, Lei sarà da remoto a Trieste per una conferenza sulla “human ecology”. Pensa che l’Occidente e gli Usa in particolare stiano facendo abbastanza su clima e ambiente?
«Gli Stati Uniti hanno legami storici di lunga data con questa città, ma anche oggi mantengono importanti relazioni economiche, commerciali, istituzionali e accademiche. E questo è uno dei motivi per cui siamo felici che la Missione diplomatica americana in Italia abbia concesso un finanziamento alla Fondazione Internazionale di Trieste per sostenere il workshop su Human Ecology e favorire una più ampia collaborazione tra accademici e ricercatori italiani e americani che studiano problemi relativi alla sostenibilità e alla resilienza. Quando parliamo di clima e di ambiente, stiamo facendo molto, ma abbiamo ancora molto da fare. Negli ultimi due anni abbiamo visto un aumento esponenziale dell’impegno delle nazioni volto a risolvere i problemi causati dai cambiamenti climatici. Per esempio, recentemente i leaders del G7 che si sono incontrati in Germania hanno annunciato nuove misure per affrontare i cambiamenti climatici, tra cui l’impegno dei loro governi ad interrompere il sostegno alla produzione indiscriminata all’estero di energia derivata dal carbone».
Il problema del clima è strettamente legato al tema dell’energia. Quali le fonti su cui puntare?
«Penso che molti vedano chiaramente e per la prima volta i tanti pericoli derivanti dalla dipendenza energetica dalla Russia. Quando parliamo di diversificazione energetica, dobbiamo considerare due aspetti chiave. È fondamentale per i paesi diversificare i rifornimenti di energia per evitare l’iper-dipendenza da un unico paese e per mitigare interruzioni simili a quelle che sta creando la Russia. E dobbiamo diversificare i tipi di energie che utilizziamo. Esiste tutta una serie di energie pulite che possono essere sviluppate meglio: solare, eolica, idroelettrica».
Una delle soluzioni potrebbe essere il gas naturale liquefatto.
«Mentre la Russia ha tagliato le forniture di gas naturale a diversi Stati membri dell’Unione Europea, gli Stati Uniti e altri produttori hanno fatto un passo avanti. Da marzo le esportazioni globali di gas naturale liquefatto (LNG) all’Europa sono aumentate del 75% rispetto al 2021: le esportazioni dagli Usa di LNG verso l’Europa sono quasi triplicate. Il recente lancio del Global Methane Pledge Energy Pathway da parte di Usa, Ue e di altri undici Paesi, tra cui l’Italia, promuoverà sia un considerevole avanzamento ambientale che la sicurezza energetica a livello internazionale».
Come legge la situazione in Ucraina e cosa dobbiamo attenderci nei prossimi mesi?
«La situazione in Ucraina resta drammatica, mentre la Russia continua la sua invasione brutale e gli Ucraini combattono per il proprio Paese, per il loro futuro e per la loro libertà. Non sono in grado di prevedere cosa succederà nei prossimi mesi. Ma devo ammettere che l’Ucraina ha dimostrato di non volersi sottomettere alla Russia e che la guerra voluta da Putin nel lungo termine si dimostrerà un fallimento strategico per il Cremlino. Gli Stati Uniti si impegnano a far sì che gli Ucraini abbiano ciò che serve per preservare la loro sovranità e indipendenza. I nostri alleati e partner hanno mostrato una grandissima unità e determinazione contro la guerra di Putin. Inoltre, abbiamo visto tutti come gli alleati NATO abbiano compiuto uno storico passo con la firma dei Protocolli per l’adesione della Finlandia e della Svezia all’Alleanza Atlantica. Il 1 luglio, gli Stati Uniti hanno destinato 820 milioni di dollari in aiuti militari aggiuntivi all’Ucraina, portando la nostra assistenza militare totale a circa 6,92 miliardi di dollari da quando la Russia ha invaso l’Ucraina lo scorso 24 febbraio».
Trieste è stata ed è in prima linea nell’accoglienza dei profughi ucraini.
«Lodiamo il generoso sostegno dell’Italia nei confronti dei rifugiati ucraini. So che Trieste, in modo particolare, è stata molto ospitale. A Trieste, come sapete, ha sede un American Corner, nato dalla collaborazione con l’Associazione Italo-Americana del Friuli Venezia Giulia. Sono eccezionali, gestiscono questo spazio ed organizzano tutti i programmi. E quanto abbiamo visto in Italia, lo abbiamo potuto vedere in tutta Europa».
Trieste ha un ruolo geopolitico importante. Che importanza ha la città per gli Usa?
«Le nostre relazioni con Trieste sono senz’altro molto importanti e produttive, ma penso che la vera questione sia la rilevanza di Trieste per l’Italia. Siamo consapevoli dell’importanza dei porti per l’economia e la sicurezza nazionale. Trieste, come Genova, è anche importante per quanto riguarda le relazioni economiche tra Italia e Stati Uniti. Ogni investimento estero nelle infrastrutture strategiche italiane è motivo di preoccupazione nel momento in cui questi investimenti mettono a repentaglio il controllo dell’Italia su questi asset fondamentali. L’Italia e gli Stati Uniti sono alleati NATO, e ospitiamo militari nelle basi italiane. Condividiamo sistemi di sicurezza ed armamenti. Siamo il più grande partner commerciale dell’Italia al di fuori dell’Unione Europea. Per questo speriamo che, quando si tratta di investimenti nel Porto di Trieste, vengano effettuate valutazioni attente sul potenziale economico e sui rischi per la sicurezza quando questi progetti coinvolgono partner stranieri, particolarmente quelli che non condividono gli stessi valori democratici e la stessa attenzione ai diritti umani dell’Italia».
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