Il Consiglio riabilita Film commission

L’aula ci ripensa e vota un emendamento che posticipa il passaggio di compiti a TurismoFvg deciso a causa del caso Eluana
Di Gianpaolo Sarti

TRIESTE. Dopo il pasticciaccio di qualche mese fa la Regione riabilita Film Commission. Con un emendamento inserito a sorpresa nella legge di manutenzione dell’ordinamento regionale, preparato da Piero Camber (Pdl), il Consiglio ieri ha prorogato al 1° gennaio 2014 il passaggio delle funzioni dell’associazione a TurismoFvg.

Il caso era scoppiato quest’estate in seguito ai finanziamenti al film di Bellocchio ispirato alla vicenda Englaro. L’assessore Federica Seganti diede esecuzione a un ordine del giorno del Consiglio proposto a dicembre dall’Udc che puntava a non finanziare la pellicola. Alla fine l’altare della politica decise la sua vittima sacrificale: azzerare i compiti e le risorse assegnate a Film Commission, l’organismo deputato dalla legge 21 del 2006 ad amministrare le attività cinematografiche. Le mansioni – stando all’orientamento intrapreso dal centrodestra - sarebbero dovute passere a TurismoFvg che comunque lasciava la porta aperta a possibili collaborazioni esterne, mentre la direzione dell’assessorato di Seganti avrebbe assunto la gestione del Film Fund. Il tutto a partire dal prossimo gennaio. Una mossa che aveva innescato una polemica senza precedenti alla qualche si erano associati registi e attori di fama internazionale.

Ora l’emendamento Camber salva la faccia alla Regione. La norma ieri è stata votata all’unanimità, dunque anche da Udc e Lega, le compagini che avevano cercato di ostacolare il film. Camber è soddisfatto: «Quest’estate il Consiglio agì su un’onda emotiva, oggi invece si riconosce la qualità del lavoro dell’associazione. Con questo provvedimento – chiarisce l’esponente del Pdl – adesso abbiamo tutto il tempo per valutare l’opportunità del mantenimento o del trasferimento delle attività, ma possiamo anche pensare di creare un nuovo contenitore senza perdere l’importante esperienza di Film Commission». Il Pd ieri ha appoggiato l’operazione, ma Gianfranco Moretton non dimentica il caos di quei giorni: «Già, una maggioranza divisa che stava arrecando un danno grave alla comunità. Ora hanno aggiustato l’errore». E l’Udc, il partito da cui era iniziato tutto? «Nessuna marcia indietro – afferma il capogruppo Edoardo Sasco – il finanziamento alla pellicola non era opportuno. Ritengo comunque che sia necessaria una fase di transizione per consentire il passaggio delle funzioni a TurismoFvg, in modo da individuare la formula adeguata per usare nel modo migliore i fondi». Anche l’assessore Seganti evidenzia la necessità di «favorire un assorbimento delle attività negli organismi regionali, vista la scarsità di risorse disponibili. Lo stiamo già facendo per molti servizi».

L’emendamento di ieri è salutato positivamente dal presidente di Film Commission Federico Poillucci. «Esprimo soddisfazione, ma questa decisione deve seguire un’adeguata dotazione, in sede di Finanziaria, del capitolo relativo alle attività dell’associazione, sia per la parte di gestione che per la parte di finanziamento alle produzioni ospiti (Film Fund)».

La maggioranza si è invece divisa sulle lavoro domenicale degli esercenti. Un emendamento di Enio Agnola (Idv) proponeva la diminuzione a 12 aperture l’anno; Lega Nord, Sel, Rifondazione e Alessia Rosolen (Un’Altra Regione) si sono dichiarati a favore, ma ha prevalso l’intesa tra Pdl, Udc e Pd. Il capogruppo del Carroccio, Danilo Narduzzi, ha denunciato «il soccorso rosso garantito dal Pd al Pdl, che consente di lasciare il commercio nelle mani della grande distribuzione. Cosa ne dirà Serracchiani?». Dal collega Federico Razzini un’ulteriore frecciata ai banchi di Pd e Pdl: «Difendono gli interessi delle lobby anziché tutelare le famiglie e il piccolo commercio. E il Pd, votando contro, ha smentito le dichiarazioni di Serracchiani dell’altra settimana». Nella legge “omnibus” sulla manutenzione dell’ordinamento non è passato, infine, un emendamento dei democratici che puntava a cancellare dagli organici il presidente e i cda di Promotur e Agemont a favore di un amministratore unico per entrambe le agenzie regionali.

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