Il consiglio regionale del Fvg va in vacanza per un mese

Nessuna seduta di commissione o d’aula sino al 26 agosto. Lo stipendio è garantito e il M5S attacca: «Ferie eccessive»
Il consiglio regionale
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TRIESTE. Lavoreranno comunque? Assicurano di sì, non resta che fidarsi. Ma la certezza è che i consiglieri regionali non si ritrovano in agenda una sola convocazione in commissione o in aula dal 29 luglio al 26 agosto (data ancora da confermare). Ventotto giorni filati di vacanza.

Un ritorno all’antico dopo che nel 2013 e nel 2014 gli eletti di Palazzo si erano presi una pausa di tre settimane. Nulla di nuovo, in realtà. In agosto si frena. A leggere le informazioni del sito istituzionale non risulta alcunché dopo la “maratona” di fine luglio. Prima l’assestamento di bilancio, approvato la sera di venerdì 24, poi la tre giorni di commissioni, da lunedì 27 a mercoledì 29: ultima chiamata alle ore 14, per la quarta, in tema di consumo del suolo. Da allora, il deserto.

Come informa sempre il sito del Consiglio, la conferenza dei capigruppo, riunita il 29 luglio al termine del tavolo politico sul conflitto d’interesse, ha definito a grandi linee il programma dei lavori agosto-ottobre (ddl su urbanistica, beni culturali, integrazione immigrati, sport, cave, un paio di stralci) e rimandato al 2 settembre per il calendario lavori delle sedute d’aula, già fissate, dell’8, 9 e 10 settembre. A livello di comunicazione intranet risulta però la chiamata al lavoro da mercoledì 26 agosto.

Tutto da confermare, oggi, dopo la seduta di giunta, ma a quanto pare i consiglieri si dovranno appuntare il 26 la seduta della seconda commissione sul ddl Strade del vino e il 27 (e poi il 31) i lavori in quinta in tema di beni culturali, pure con le audizioni. L’urbanistica sarà invece all’ordine del giorno martedì 1 ed eventualmente giovedì 3 settembre. In sostanza, quattro settimane filate di chiusura battenti. Naturalmente senza che la paga sia intaccata: 6.300 euro lordi di indennità di presenza e tra i 2.500 (per triestini e goriziani) e i 3.500 euro esentasse di rimborsi, senza obbligo di rendiconto.

Questione più volte rilevata dal Movimento 5 Stelle, i cui eletti si trattengono 2.500 euro netti e le spese per l’auto (con un tetto di 1.000 euro mensili), dirottando il resto alle micro-imprese. «Un mese di pausa mi pare francamente eccessivo – osserva Andrea Ussai –, soprattutto in vista di due ddl importanti come quelli sul suolo e sui beni culturali, già in aula a inizio settembre». Il capogruppo grillino, impegnato in questi giorni per un gruppo lavoro sanità e i banchetti informativi sulla vicenda elettrodotto, fa sapere che userà agosto «per studiare». Lo si fa anche in maggioranza, garantisce il capogruppo Pd Diego Moretti: «Sono qui in Consiglio e lo sarò anche la prossima settimana. Le commissioni? Inutile farle in un periodo in cui manca il personale degli uffici». Quanto al reiterato attacco M5S sulle paghe, «il rimborso copre non solo il viaggio a Trieste, ma un’attività che si può fare, con impegno e conseguenti costi, anche nel proprio territorio».

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