Il Consiglio approva la “strategia Serracchiani”

Si è conclusa in Consiglio comunale la lunga discussione sulle linee programmatiche di governo presentate la scorsa settimana dal presidente della Regione, Debora Serracchiani.
Dopo gli interventi di una trentina di consiglieri, il programma enunciato dalla neo governatrice è stato messo ai voti ed è stato approvato con 26 voti favorevoli. Contrariamente alle indicazioni della vigilia, alla fine nessun eletto si è astenuto. I voti contrari sono stati 20. Nel dettaglio, a favore si sono espressi Pd, Cittadini, Sel e Unione slovena. Contrari Pdl, Autonomia Responsabile, Lega Nord, Tondo del Gruppo Misto e M5S. «A Serracchiani non mancherà il nostro appoggio se e quando lo chiederà - ha detto in aula la capogruppo “grillina”, Elena Bianchi, rivolgendosi al presidente della giunta. «Ma non possiamo comprare il programma a scatola chiusa - ha precisato Bianchi nel corso del dibattito sulle linee programmatiche - aspettiamo di vedere e voteremo in linea con il programma scelto da M5S». Bianchi ha messo in evidenza tanti punti in comune tra il programma del M5S e le linee programmatiche di Serracchiani.
«Non ci tiriamo indietro di fronte alle responsabilità. Faremo un’opposizione costruttiva, la campagna elettorale è finita - ha affermato il leader dell’opposizione di centrodestra ed ex presidente, Renzo Tondo, intervenendo in Consiglio regionale. «Voglio respingere uno schema precostituito - ha aggiunto Tondo - con la maggioranza a favore e l’opposizione contro». Tondo, che è intervenuto per la prima volta dopo la sconfitta «per pochi voti», non ha citato l’annunciato ricorso del centrodestra sul riconteggio dei voti e ha fatto i propri auguri alla giunta di Debora Serracchiani. Il leader dell’opposizione ha invitato la giunta a indicare la base finanziaria dei tanti impegni annunciati da Serracchiani, registrando il momento di recessione e «la grande crisi delle istituzioni».
Da parte sua Debora Serracchiani ha ribadito che la Regione andrà verso l’abolizione delle province e sosterrà progetti di aggregazione obbligatoria dei comuni. «Non possiamo appellarci alla nostra autonomia -ha ammonito - per attendere, per stare a guardare»,ed ha invitato l’aula a «cogliere l’opportunità delle riforme istituzionali» chiedendo alle forze politiche una ’ampia condivisione».
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