Il consigliere triestino Tuiach re delle querele: raffica di processi a chi lo insulta su Fb

Nell'ultimo caso è finita a giudizio una 42enne. L’ex pugile ha fatto causa a un centinaio di persone per i commenti offensivi pubblicati sotto ai suoi post



Dal ring con i guantoni al ring del tribunale. Fabio Tuiach è un uomo dalla querela facile. Chiunque lo insulti per i suoi post su Facebook rischia di trovarsi prima o poi davanti a un giudice. Un centinaio le persone finite finora in guai giudiziari. Il consigliere comunale sta ottenendo risarcimenti per migliaia di euro.

L’ultima volta a Tuiach non è piaciuto essere paragonato a un uomo delle caverne. A un «Neanderthal», per l’esattezza. E, si può capire, non ha gradito nemmeno il commento successivo che lo associava all’organo riproduttivo maschile: quella metafora, in realtà accennata (nel post è comparsa con i puntini di sospensione) l’ha fatto imbufalire. Nel senso che quando l’ha letta si è arrabbiato come un bufalo, non che è diventato un bufalo. Una precisazione, questa, quanto mai necessaria vista la propensione dell’ex pugile a ricorrere all’avvocato.

L’ultimo caso andrà dritto a processo. Riguarda una quarantaduenne triestina che nel giugno del 2017 era intervenuta su un post della testata online TriestePrima che rilanciava le dichiarazioni dell’allora consigliere della Lega (Tuiach era poi passato a Forza Nuova, da cui si è successivamente dimesso, nel Gruppo misto). Il tema? I migranti. A detta del pugile gli stranieri che occupavano il Silos dovevano essere «cacciati a calci in c...». In senso metaforico?

Come già avvenuto in passato, la dichiarazione del consigliere ha innescato un fiume di polemiche. Tra chi gli dava ragione e chi invece lo ricopriva di epiteti.

La quarantaduenne che ora finirà a processo cosa aveva scritto? «È un Neanderthal...mi spaventa chi l’ha votato». E poi, subito sotto, «sei un c......e!». Chiaro il riferimento.

Tuaich ha querelato per diffamazione l’autrice del commento. Per l’imputata, difesa dall’avvocato Andrea Frassini, il pm ha chiesto il rinvio a giudizio. Sarà giudicata con il rito abbreviato condizionato all’audizione dello stesso consigliere. L’ex pugile si è costituito parte civile. Il suo legale di fiducia, l’avvocato Marco Padovan, nel documento fa notare come il proprio assistito sia stato leso «nell’onore e nella reputazione».

L’ex leghista è molto attento ai commenti della gente sui social. Infatti, conferma il suo avvocato, finora ha già querelato un centinaio di persone. Denunce confluite in veri e propri processi in sede penale. Non sono mancate le cause civili. Quattro o cinque casi sono arrivati a una condanna per cifre variabili tra i 1.500 e i 3.000 euro, precisa il legale; una ventina si è chiusa invece in via transattiva, con offerte di risarcimento attorno ai 1.000 euro. I conti sono presto fatti. Nessuna assoluzione.

«Solo così posso tutelarmi da chi mi attacca per le mie idee politiche e religiose – spiega Tuiach –, ricordo che io e la mia famiglia siamo stati pure minacciati di morte». —



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