Il “concorsone” parte con un quiz per 1.717

Aperta al PalaRubini, con la prima preselezione, la “corsa impossibile” al posto fisso in Regione (ce ne sono 5 a disposizione). Altro "round" per 3.900 martedì 7 luglio, stessa ora e stesso luogo
Le file davanti al PalaRubini in attesa del "concorone" (Lasorte)
Le file davanti al PalaRubini in attesa del "concorone" (Lasorte)

TRIESTE. Dalle 10 di stamattina tutti in fila al PalaRubini. L’obiettivo è un posto fisso in Regione, lo spazio è ristrettissimo, perché in palio ci sono solo cinque assunzioni, di cui due riservate agli interni. Ma ci provano in tanti: complessivamente sono 5.676 i candidati mentre quelli odierni che parteciperanno alla prima delle due preselezioni, riferita alla categoria D, sono 1.717, come da elenco del Bur pubblicato nel sito di Palazzo.

Il “nemico” è un test di una quarantina di quesiti a risposta multipla su diritto costituzionale e amministrativo; normativa comunitaria, statale e regionale in materia di fondi europei e nazionali, programmazione, pianificazione e controllo di gestione; ordinamento e organizzazione della Regione Friuli Venezia Giulia, ma anche atti e procedimenti amministrativi, appalti, contratti e acquisizione di servizi e forniture.

L’appuntamento è al palazzetto dello sport di via Flavia con ingresso però unicamente da via Miani. Complessivamente, dopo il vaglio degli uffici (che hanno ritenuto non valide 69 domande), sono stati ammessi al “concorsone” 5.676 candidati, di cui 1.765 nella categoria D e 3.911 nella C. Tolti i 75 esonerati dalla preselezione (48 D, 27 C), già promossi alla prova scritta, al PalaRubini si presenteranno oggi in 1.717 per la caccia ai 3 posti D da “specialista amministrativo economico” e in 3.884 il 7 luglio per i due posti C da “assistente amministrativo economico”.

«Si parte», conferma Roberto Finardi, il direttore generale della Regione che cura da mesi la parte organizzativa. Nulla di troppo semplice, dato che si tratta di verificare le capacità di quasi 6mila persone, ma tutto è pronto: dall’assistenza medica alla vigilanza. E le regole sono chiare per tutti: vietato portare con sé dizionari, testi, codici, altre pubblicazioni, anche in formato elettronico, e calcolatrici. Ed è naturalmente bandita pure l’introduzione di telefoni cellulari e di qualsiasi altra strumentazione che possa consentire al candidato la comunicazione con l’esterno, nonché di altri supporti di memorizzazione digitale.

“Concorsone” al via: preselezioni a Trieste il 30 giugno e il 7 luglio
Candidati alle prese con un concorso

Per chi non rispetta i paletti è previsto un immediato cartellino rosso. Nessuna sorpresa nemmeno per quel che riguarda le modalità della prova. Ai quesiti a risposta multipla si arriverà però dopo che la commissione giudicatrice, in concomitanza con la procedura di identificazione dei candidati, effettuata «con congruo anticipo» (ma con prevedibili tempi d’attesa), avrà proceduto all'elaborazione di tre terne di quesiti dalle quali verrà poi estratta, da un aspirante dipendente regionale, la prova oggetto del test.

I superstiti della preselezione odierna, ridotti a 400 (o poco più nel caso di quattrocentesimi in classifica a pari merito), si ritroveranno alle 10 del 21 luglio all’Università di Udine, aule A e B del polo dei Rizzi in via delle Scienze. Tra fine luglio e inizio settembre si completeranno poi gli scritti per i C e gli orali delle due categorie, in modo da inserire in Regione i nuovi assunti a inizio autunno.

Un obiettivo che sembrava essere messo in discussione solo poco settimane fa visti i dubbi sulla regolarità delle operazione affidate all’agenzia di lavoro Tempi Moderni, con tanto di interrogazione di Alessandro Colautti (Nuovo centrodestra) che citava articoli di stampa che riferivano di presunti reati (puntualmente smentiti dal legale della società) commessi da Tempi Moderni in relazione ad altre procedure concorsuali.

Le verifiche degli uffici sono però risultate rassicuranti data l’accertata estraneità della società nelle vicende giudiziarie in cui è risultata coinvolta una dipendente che all’epoca dei fatti contestati lavorava comunque per un’altra ditta.

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