Il Comune vara il piano contro i rincari

Nuovo paniere, avvisi sui media e pannelli con il listino quotidiano davanti ai market
Un nuovo mini-paniere stagionale su cui effettuare le rilevazioni dei prezzi al consumo e la diffusione giornaliera degli stessi costi tramite media e pannelli collocati all’ingresso dei grandi supermercati cittadini. Queste le soluzioni proposte ieri dalla Commissione Trasparenza del Comune di Trieste per tentare di avviare un’azione di contenimento indiretto dei costi, attenuando così la tendenza generale al rialzo palesata negli ultimi mesi e denunciata dalle associazioni dei consumatori. Rendendo pubblici a tutti i prezzi, anche gli esercenti limiterebbero i rincari, per non trovarsi di fronte ad un calo nel numero dei clienti o a proteste da parte loro.


Inoltre, rispetto ai panieri utilizzati generalmente, la limitazione andrebbe ad escludere tutti quei prodotti da considerare fuori stagione e i servizi accessori, concentrando l’indagine alla vera spesa base delle famiglie. Sono questi i ragionamenti che hanno contribuito alla creazione delle proposte della commissione. Nella fattispecie, è stato preso l’impegno di organizzare un nuovo incontro con l’assessore comunale allo sviluppo economico, Paolo Rovis, nel quale verranno discusse la possibilità di effetuare gli interventi e le loro eventuali modalità di attuazione.


Organizzazione tutela dei consumatori, Federconsumatori e Lega Cosumatori, rappresentate ieri rispettivamente da Luisa Nemez, Tullio Turk e Silvio Sponza, dovranno fornire nei prossimi giorni un elenco ristretto di prodotti sui quali costruire il nuovo mini-paniere. Questo si comporrà di 10-12 voci, tra le quali figureranno alcuni elementi base come caffè, pane e pasta, ed altri variabili, ovvero la frutta e la verdura oppure il pesce all’ingrosso, in base alla stagione. I dati raccolti verranno poi diffusi in giornata, questo è perlomeno l’obiettivo.


Tramite radio e televisioni, per esempio, si vorrebbe dare già al mattino un quadro della situazione dei prezzi all’ingrosso applicati al mercato ortofrutticolo e a quello ittico. Così, i triestini potranno valutare il rincaro effettuato dai vari esercizi commerciali, rispetto alla merce acquistata. Allo stesso modo, l’intero mini-paniere andrebbe esposto su dei pannelli all’esterno dei grandi supermercati o nei centri commerciali cittadini. Un po’ come già avviene sulle autostrade nelle stazioni di servizio riguardo al costo del carburante. «Per questo, vogliamo organizzare un incontro anche con i loro rappresentanti», ha ribadito il presidente della Commissione Trasparenza, Alessandro Minisini.


Con la comunicazione giornaliera dei prezzi si riprenderebbe una vecchia consuetudine, come ha confermato il direttore dell’Area sviluppo economico del Comune, Edgardo Bussani, il primo a riproporre questa soluzione nel corso dell’incontro, in cui è stato chiamato a intervenire assieme a Riccardo Cecchet, dirigente dell’Ufficio statistica. Quest’ultimo ha puntualizzato che le indagini attualmente effettuate dall’amministrazione comunale fanno leva sull’apporto anche di cinque rilevatori esterni alla struttura pubblica, la retribuzione dei quali varia dai 1000 ai 1800 euro a seconda principalmente delle ore di lavoro sostenute. «Ci vorrebbe un gruppetto di rilevatori che fornisca rapidamente le informazioni», ha affermato Silvio Sponza (Lega Ambiente).


I costi che comporterà la possibile concretizzazione delle proposte saranno presumibilmente oggetto di dibattito proprio nell’incontro con l’assessore Rovis. «Dobbiamo fare in modo che anche la gente che guadagna 600 euro riesca ad arrivare a fine mese tranquilla», ha ribadito Luisa Nemez (Otc). Già l’Istat, per riuscire a dare un quadro maggiormente preciso della situazione, ha puntualizzato Riccardo Cecchet, «ha deciso di adottare nelle sue rilevazioni future il sistema del doppio paniere a cavallo tra un mese e l’altro, cambiandone le componenti in base alla stagione in uno, ma mantenendo l’assetto originario nell’altro». Il tutto per dare un quadro ancora più completo della situazione. «L’Istat però - ha obiettato Tullio Turk (Federconsumatori) - è utile per la macroeconomia. Bisogna creare un sistema locale per la presentazione dei prezzi alla gente».

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