Il Comune riassegna 260 tombe di famiglia

Avviata la procedura di decadenza di quelle rimaste inutilizzate da 50 anni Una scelta per far fronte alle oltre duecento richieste inevase dei cittadini

Trieste, i defunti delle tombe monumentali dovranno fare spazio a nuovi inquilini

 

Volete passare il resto dell’eternità in una tomba monumentale dell’Ottocento, magari in stile liberty o neogotico? Vi interessa essere seppelliti all’ombra di un’opera di scultori famosi come Franco Asco o Giovanni Mayer? Cercate un mausoleo dove trapassare a imperitura memoria? Volete riposare assieme al console cecoslovacco o ai Cavalieri della morte? Tra tre mesi sarà possibile a Trieste scegliere un aldilà ottocentesco nel cimitero cattolico di Sant’Anna.

La procedura di decadenza. Il Comune, infatti, ha reso noto «che, con apposita ordinanza, è stata avviata la procedura di decadenza della concessione per 260 tombe di famiglia nel Cimitero di Sant’Anna, che risultano in stato di abbandono e non constano sull’esistenza di superstiti aventi diritto e la cui ultima sepoltura nelle stesse risale a oltre 50 anni». In pratica un avviso di “sfratto” alle anime dimenticate da più di mezzo secolo. Il provvedimento, con allegato elenco dei titolari delle tombe, è pubblicato all’Albo pretorio comunale dal 30 gennaio e resterà affisso fino al primo marzo. Ulteriori informazioni sulle tombe “da liberare” si possono avere rivolgendosi al servizio cimiteri di AcegasApsAmga.

Lista d'attesa nutrita. La domanda non manca a Trieste per questo tipo di offerta. In ambito cimiteriale, l’immobiliare è tutt’altro che in crisi. La lista di attesa è consistente. «Per il cimitero di Sant’Anna si riscontra la presenza di graduatorie riferite alle richieste, da parte di privati cittadini, di tombe di famiglia in concessione, nuove o abbandonate, che ammontano a circa duecento unità e che non si è potuto soddisfare per l’impossibilità di provvedere tempestivamente alla costruzione di nuove tombe di famiglia» scrive il sindaco Roberto Dipiazza nell’ordinanza. «Trascorsi i termini di affissione - procedendo al recupero dallo stato di abbandono della tomba entro 60 giorni dalla data di presentazione dell’istanza- sarà avviata la riconcessione dei citati manufatti cimiteriali secondo i criteri e le modalità previste dai vigenti regolamenti di settore» fa sapere l’amministrazione. Ovvero “le tombe a terra” dichiarate decadute verranno assegnate «esclusivamente a singolo posto salma fermo restando l’obbligo di restauro dell’eventuale monumento funebre soprastante». «Le tombe con cripta sotterranea» saranno invece affidate «con l’obbligo per i nuovi concessionari di provvedere a propria cura e spese all’adeguamento della struttura ipogea alla normativa vigente».

Lasorte Trieste 02/11/08 - Cimitero
Lasorte Trieste 02/11/08 - Cimitero

Bisogna convivere col defunto precedente. Spetta, inoltre, ai nuovi concessionari di provvedere alla conservazione dei resti dei defunti precedentemente sepolti all’interno della tomba. Tutta l’operazione dovrà avvenire entro 90 giorni dalla data della concessione d’intesa ovviamente con la Soprintendenza per i beni architettonici e paesaggistici del Fvg. Molte delle tombe sono soggette a vincolo. A scorrere l’elenco si fanno delle scoperte interessanti a partire dai nomi dei defunti che rispecchiano il crogiolo che è sempre stato Trieste: Ohlig, Knift, Krainz, de Fluck, Welty, Andreos, Kuffel, Urdich, Goritschnigg, Wermogg, Schober, de Zimmermann, Aparnik, Pirkner, Bachrach, Forster, Raumiker, de Leindenkrann.

Cosa offre il mercato. Tra le tombe da ridare in concessione ci sono anche quella del Consolato generale cecoslovacco e quella dei Cavalieri della Morte, l’associazione irredentista fondata nel 1902 da Giovanni Longhi. Nella lista ci sono la tomba del compositore suicida a 25 ani Eugenio Visnovitz con la ragazza che suona la lira dello scultore Franco Asco e il monumento funebre del negoziante triestino Vittorio Toso, scomparso nel 1927, costituito da un obelisco nel centro del quale spicca il ritratto del mitico drogherie realizzato dallo scultore Giovanni Mayer come pure la figura femminile inginocchiata presente sulla base. La sua drogheria in piazza San Giovanni resiste intatta dal 1906. Ci sono poi il tempietto neoclassico Wirtinger con statua di angelo (1891), il monumento funebre con leggio dedicato al medico e scienziato Carlo Liebman (1897), la croce con ghirlanda floreale dedicata a Rosa e Gemma Bechtinger (dal 1893) e il tempietto culminante con una croce a doppio braccio trasversale dedicato a Giuseppe de Toppo, primo direttore del Lloyd Austriaco, e alla moglie Fanny Herzog (1845). Di de Toppo esiste al Revoltella un bellissimo ritratto di Giuseppe Tominz. Da valutare anche l’edicola di gusto neogotico della tomba di famiglia Placca Viesi (1879) e la stele con doppio medaglione dei coniugi Gruber (1896). E i prezzi? Si va da 93mila a 24mila euro per una concessione di 99 anni. Quasi un secolo di eternità.

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