Il Comune fa causa, Grado senza discoteca
GRADO. Quest’estate non si ballerà all’ex “Caribe” ed ex “Guendalina”, unica vera discoteca all’aperto di Grado. La lite giudiziaria per l’area ludico-sportiva continua e si sta cercando di trovare una soluzione extragiudiziale per poterla concludere in tempi stretti. L’area, conosciuta come “Le Piramidi”, comprende la discoteca ma anche una parte degli impianti sportivi della Sacca (calcetto e tennis), oltre a un bar con spogliatoi e servizi.
Il Comune e la Gesthotel, la società che s’era aggiudicata la gara ma non ha mai riaperto la struttura ormai chiusa da anni, stanno parlando attraverso i rispettivi legali, proprio per trovare un punto d’accordo e chiudere la questione. In caso contrario la causa andrà avanti per anni e fintanto che c’è una lite giudiziaria non si può riaprire. Su cosa farà o deciderà il Comune o che transazione potrebbe scaturire non si sa. Proprio per questo il sindaco viene attaccato da più parti prendendo proprio spunto in particolar modo dalla discoteca. Interpellato il primo cittadino, Edoardo Maricchio, afferma che non intende replicare agli interventi.
A intervenire sono, con due note separate, Lucia Fabris dei “Cittadini per Debora” e di Renato Bonaldo e Roberto Borsatti di “Grado Domani”. «Il Comune cosa fa per uscire da questo empasse?» chiede Lucia Fabris che «invita il sindaco Maricchio e la giunta a battere un colpo sul fronte del turismo». Dice ancora la Fabris che l'amministrazione comunale, in carica da ormai due anni, non può limitarsi a confidare in tre mesi di sole e caldo per dare ossigeno ad alberghi, ristoranti e bar ma dovrebbe creare le condizioni per richiamare turisti a prescindere dal tempo. «Invece – dice la Fabris - l'unica struttura potenzialmente seducente, giace in condizioni sconfortanti ormai da anni». L’esponente dei “Cittadini per Debora” chiede ancora perché non si investe sul turismo, mentre si spende un patrimonio in parcelle di avvocati e consulenze varie. «Il tempo della navigazione a vista – conclude Lucia Fabris - è concluso. Si studi, finalmente, una strategia che consenta a Grado di fare un salto di qualità».
Anche “Grado Domani” attacca il sindaco sulla questione “Caribe” ricordando che a giugno dell’anno scorso la discoteca avrebbe dovuto aprire, omologata per 500 persone. «Sarebbe curioso conoscere pubblicamente dal sindaco – dicono Bonaldo e Borsatti - a quanto ammonta il risarcimento incassato dal Comune o a che punto è la procedura, ma intanto ci apprestiamo a vivere l’ennesima estate senza una discoteca con l’intera area in stato di totale abbandono». Bonaldo e Borsatti aggiungono poi che Grado, «guidata da un amministrazione incapace di rilanciare i fasti del passato» vive di ricordi, mentre per i giovani non c'è una pista o un locale da ballo. (a.b.)
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