Il Comune di Trieste scommette su un bilancio anti-crisi: ecco tutte le mosse in programma

Un emendamento ufficializzerà le rate per il pagamento della Tari a settembre e dicembre: il saldo nel 2022. Tagli per le imprese e in seconda battuta per le famiglie. Decisivi i fondi da Roma
Il municipio di Trieste
Il municipio di Trieste

TRIESTE Il Comune rimanda a settembre le rate della Tari. In questo modo la giunta viene incontro alla schiera di famiglie e aziende esposte agli effetti della pandemia, e al contempo dribbla le difficoltà legate alle nuove regole nazionali sulla tassa rifiuti, che rischiavano di non fare votare il bilancio entro fine marzo: un emendamento approntato dai capigruppo di maggioranza rinvia infatti il pagamento del tributo a settembre, con l’ultima rata di saldo a inizio 2022. Lo stesso emendamento posticipa a data da destinarsi anche la definizione delle tariffe Tari, al momento resa impossibile dalle nuove norme. La misura è stata annunciata ieri in una conferenza stampa online dal vicesindaco e assessore al bilancio Paolo Polidori (Lega), connesso assieme al presidente dell’aula Francesco Panteca (Lista Dipiazza) e ai capigruppo Alberto Polacco (Forza Italia) e Salvatore Porro (FdI).


La Tari 2021 è in scadenza al 30 aprile, ha spiegato Polidori, ma l’emendamento la rinvia in due rate in acconto, il 30 settembre e il 2 dicembre, e in una rata a saldo da pagare entro la data di pagamento della prima rata di acconto del 2022 o in un’unica soluzione con scadenza il 30 settembre 2021, come già fatto nel 2020. Ma la Tari aumenterà quest’anno? La questione è complicata, ma Polidori confida negli aiuti del governo per un abbattimento del tributo: «Si prevede che le risorse per i Comuni italiani saranno di un miliardo e 250 milioni circa. È verosimile che a cascata la quota parte per il Comune di Trieste sarà sufficiente per garantire un ulteriore intervento sulla Tari». Se questo sarà rivolto anche alle utenze domestiche è da vedere, a seconda dei paletti governativi.


Un’altra buona nuova arrivata da Roma è la possibilità di approvare le tariffe anche in seguito all’approvazione del bilancio. L’inghippo, ricordiamo, sta nel fatto che normative del 2020 consentono alle aziende di uscire dal cosiddetto perimetro della Tari, ovvero lasciare il servizio pubblico (in questo caso Acegas) per rivolgersi a un privato. Una novità sgradita ai Comuni, che fissano l’importo complessivo del servizio sui dati dell’anno precedente: nel caso in cui molte utenze decidessero di uscire dal perimetro, la voce messa a bilancio dovrebbe comunque essere colmata, spalmandola sulle utenze domestiche e sulle aziende rimaste nel servizio pubblico. A palazzo Cheba l’eventualità fa rizzare i capelli, che ha previsto entrate per 38 milioni 672 mila euro (circa 950 mila euro in più rispetto all’anno scorso).


Ultimo ma non ultimo, non potendo sapere in anticipo quanti utenti avrà, il Comune non poteva nemmeno calcolare le tariffe e, quindi, approvare il bilancio. Fortunatamente il governo ha concesso di recente la possibilità di rinviare la definizione degli importi, cosa che avviene appunto con l’emendamento. «Aspettiamo – dice il vicesindaco –. Quando conosceremo gli stanziamenti statali potremo farci un’idea delle tariffe e dei relativi sconti che potremo fare». Il bilancio approderà in aula a fine mese.

Ecco una sintesi delle altre mosse che il Comune di Trieste ha in programma

  • A caccia di fondi europei

Il Comune va a caccia di finanziamenti europei. Al momento l'Ufficio incaricato sta seguendo l'attività di programmazione relativa al settennato 2021-2027 a livello europeo (oltre che nazionale e regionale) si nelle pubblicazioni standard che in relazione agli interventi legati alla pandemia quali il Next Generation Europe e il REACT EU al fine di avere risorse aggiuntive.

  • Tre milioni per il tram

Al Tram di Opicina il piano delle opere del Comune riserva due stanziamenti: un milione e 694 mila euro per le operazioni di manutenzione straordinaria previste per il 2019, e un altro milione e 900 mila euro previsti per il 2020. Gli infiniti ritardi che affliggono il tram come una maledizione hanno portato al 2021 la risoluzione (auspicata) della vicenda.

  • La piscina nel 2022

I 7 milioni 500 mila euro previsti per la nuova piscina terapeutica del Porto vecchio (fonti di finanziamento il credito sportivo e privati) sono fissati dal piano delle opere al 2022, l’anno prossimo. Altri due milioni, però, sono stati previsti per quest’anno e per il ’22 al fine di ripristinare la funzionalità della vecchia Acquamarina in Sacchetta.

  • Scuole e cantieri

Numerosi i finanziamenti previsti dal bilancio per interventi sull’edilizia scolastica comunale. Bandi che spaziano dalle decine di migliaia ai milioni di euro verranno lanciati per istituti come il Nautico o il liceo Dante, o ancora la scuola Fonda Savio o la primaria Umberto Gaspardis. 5 milioni sono previsti al 2022 (da vedere se saranno confermati) per il polo scolastico all’ex Caserma di via Rossetti.

  • Le assunzioni

Il bilancio comunale prevede che a fine 2023 i dipendenti dell’ente siano passati dagli attuali 2277 a 2323, con un picco di 2343 all’inizio dell’anno prossimo. È il frutto del piano assunzioni, secondo cui nel corso dell’anno appena iniziato il Comune si inietterà 138 unità di forze fresche, per proseguire con altre 32 nel 2022 e 62 nel 2023.

  • Le alienazioni in Porto vecchio

Nel piano delle alienazioni è prevista per il 2021 la cessione da parte del Comune degli immobili nella concessione Greensisam, due dei quali (2 e 4) dovranno essere acquisiti dalla Regione. Per questi sono previsti introiti rispettivamente da 2 milioni 700 mila euro per il 2 e 2 milioni per il 4. Il magazzino 1A è stato stimato 393 mila euro, il 2A 323 mila e il 3 due milioni.


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