Il Comune di Trieste sceglie piazza della Borsa per la statua dedicata a D’Annunzio
TRIESTE Una statua bronzea di Gabriele D’Annunzio in piazza della Borsa. Il Comune di Trieste imita l’esuberanza scultorea di Skopje: se la capitale macedone ha dedicato decine di opere a una miriade di personaggi, da Giustiniano al toro di Wall Street, il capoluogo del Fvg ha deciso di omaggiare l’ambivalente figura del vate con un’effige metallica in una delle sue piazze principali.
La notizia è emersa l’altra sera in Consiglio comunale, durante l’ora dedicata alle domande d’attualità. In quel frangente la consigliera di Open Fvg Sabrina Morena si è rivolta all’assessore alla Cultura Giorgio Rossi chiedendo lumi sull’ipotesi di una statua dedicata a D’Annunzio.
L’idea di immortalare il vate nel bronzo è contenuta infatti nella delibera di giunta di inizio maggio con cui si struttura la mostra che a metà luglio verrà inaugurata al Salone degli incanti, in collaborazione con il Vittoriale di Salò. La mostra ha fatto discutere di per sé, un po’ per il timore che diventi una “operazione-nostalgia” dei lati più ferocemente nazionalisti e guerrafondai di D’Annunzio, un po’ perché il costo complessivo dell’operazione è di circa 300 mila euro.
La delibera specificava anche che il Comune si impegna «a farsi carico della produzione e collocazione in luogo da individuare di una statua di Gabriele D’Annunzio per l’importo complessivo stimato di 20 mila euro».
Un mese fa non era ancora dato sapere quali fossero le fattezze dell’opera né la sua destinazione finale.
La consigliera Morena è venuta a capo del dubbio con la sua domanda di attualità: «Chiedo all’assessore Rossi qualche ragguaglio sulla statua di Gabriele D’Annunzio che dovrà essere posta da qualche parte in città in contemporanea alla mostra dedicata al poeta in luglio».
Ha risposto il titolare della delega culturale della giunta Dipiazza: «Confermo che la statua verrà installata, come da accordi con la Soprintendenza. Verranno realizzate due statue simili, oggetto della medesima fusione. Una verrà collocata a Trieste, l’altra andrà appunto a Salò», dove si trova il Vittoriale, la casa-museo del poeta. Ha aggiunto l’assessore: «È una proposta che ci hanno fatto e che noi abbiamo accolto».
Rossi ha spiegato anche l’aspetto che la statua dovrà avere: «Rappresenterà Gabriele D’Annunzio mentre legge o studia su una panchina di piazza della Borsa». Questa la conclusione dell’assessore alla Cultura: «Dell’attinenza di D’Annunzio con Trieste si può discutere. Può piacere o non piacere. C’è comunque un legame della città con i fatti avvenuti a Fiume, così come più in generale c’è un collegamento di Trieste con l’Istria, Fiume e Dalmazia, nell’ambito dei fatti avvenuti fra la Prima e la Seconda guerra mondiale».
La posizione della giunta non ha convinto la consigliera di Open Fvg: «Si parla di D’Annunzio come se fosse uno scrittore istriano. Io ho fatto notare che c’entra poco o nulla con Trieste: già dedicargli una mostra mi pare esagerato, ma una statua in pieno centro rischia di essere fuorviante per i turisti come per i cittadini. Ci sono tantissimi scrittori triestini o istriani, si poteva dedicarne una a Quarantotti Gambini o Tomizza. Ma potrei nominarne altri, come Stuparich, Slataper, Bartol, Bazlen, Anita Pittoni o Alma Morpurgo. E perché no? Anche Margherita Hack».
Resta il dubbio anche su piazza della Borsa. Considerato il volo d’annunziano su Trieste nel 1915, forse il posto più adatto per una statua è in cima all’Ursus.—
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