Il Comune di Trieste ridisegna Porto vecchio: anello e spazi verdi fino a Barcola
TRIESTE Collegare Rive e Porto vecchio. Organizzare gli “spazi esterni” della zona sdemanializzata, cioè provvedere a tutto quello che non riguarda la sorte della parte edificata, alla quale provvederà l’apposita società di gestione di prossima costituzione. Garantire una buona accessibilità per le diverse funzioni esercitate nell’ambito dei 65 ettari del sito: auto, cicli, pedoni, ma anche la logistica di Adria Terminal e quella - sperabile - dell’approdo “cruise” di Msc.
Il Comune mette mano a un primo intervento pianificatorio - definito “prodromico” - nel grande spazio di Porto vecchio, «per garantirne vivibilità e funzionalità», come premette il sindaco Roberto Dipiazza. Ma prestando attenzione - insistono i tecnici - a non creare rigidità urbanistiche tali da limitare lo sviluppo dell’area.
L’impegno esecutivo e finanziario è ingente. Toccherà alla Soprintendenza esprimere la sua valutazione, poi tra settembre e ottobre si andrà in gara. Se non intervengono complicazioni, a gennaio 2019 potrebbero iniziare i primi lavori, in anticipo di oltre un anno rispetto all’inaugurazione di Esof 2020. Dipiazza utilizzerà una decina di milioni di euro, provenienti dal “pacchetto” di 50 milioni previsti dall’accordo stretto con Governo, Regione, Autorità portuale.
Vediamo allora, con una gita virtuale, come il Comune intenda impostare mobilità, circolazione, fruibilità del Porto vecchio.
Fase 1 Il cittadino-visitatore imbocca la strada-ciclabile a senso unico, più o meno dove si erge l’ex Casa del lavoratore portuale. La carrabile-ciclabile procede in direzione di Barcola tenendo alla sua destra l’asse ferroviario: la carreggiata avrà un’ampiezza di circa 6 metri, cui si aggiungerà lo spazio per i ciclisti. La nostra staffetta guida/pedala dietro il Magazzino 26, vede la centrale idrodinamica, la sottostazione elettrica. Poi vira verso il mare e punta - stavolta in doppio senso - in direzione di Barcola, rasentando il costruendo parking e fendendo il terrapieno. Lunghezza dell’itinerario circa 3 chilometri.
Fase 2 All’andata segue il ritorno. Stavolta l’autista/ciclista prenderà la direzione Rive: ovviamente in doppio senso da Barcola fino al Polo culturale (Magazzino 26, centrali, ecc.), poi riecco un senso unico che corre tra la prima e la seconda fascia di edifici, fino all’ex Casa del lavoratore portuale. L’idea, visibile sulla mappa, è quella di un “ring” che organizza la mobilità attorno agli edifici del Porto vecchio.
Fase 3 In mezzo ai due sensi di marcia andata/ritorno viene allestito uno spazio verde (giochi per bambini, attrezzature sportive) che si dipana dalle Rive fino a Barcola. Un “parco lineare” - lo definisce il sindaco - che procede a sua volta per 3 chilometri tra la seconda e la terza fila di edifici. Camminatori, corridori, famiglie sono i benvenuti.
Il titolo è “Progetto per la viabilità e per la sistemazione delle aree esterne del Porto vecchio”. Una decina tra tecnici e consulenti della Pianificazione territoriale municipale, coordinati dal mobility manager Giulio Bernetti, ha svolto il lavoro in circa sei mesi. Tenendo conto delle iniziative in corso e di quelle ipotizzate, di stimoli e suggestioni, delle necessità operative segnalate dall’Autorità portuale.
Il “ring” avvolge e serve - nelle intenzioni di Dipiazza - le diverse attività e le varie esigenze che si vanno delineando: il “blocco” Greensisam, un eventuale scalo crocieristico Msc, l’Adria Terminal, il Polo culturale, l’intramontabile “fish market”. Fino alla rotatoria di collegamento con viale Miramare e, a seguire, sino al parcheggio che sarà realizzato al termine settentrionale di Porto vecchio in tempo per la Barcolana 2018: tra un mese, agli ordini dell’appaltatore Innocente & Stipanovich, entreranno in azione le ruspe.
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