Il Comune di Trieste proroga l’Isee e “salva” 9.800 famiglie
TRIESTE Una boccata d’ossigeno per 9.800 famiglie. Il Comune ha deciso di concedere una proroga per i provvedimenti di natura sociale che necessitano della nuova dichiarazione Isee assicurando la possibilità di fare richiesta del documento ai Caf o all’Inps fino al 30 aprile. E garantendo in questo periodo a tutti i cittadini in possesso di attestazione con Dsu (Dichiarazione sostitutiva unica) scaduta il 15 gennaio, il mantenimento dei contributi economici, la carta famiglia e i fondi per il pagamento degli affitti sulla base della precedente documentazione. «Fatto salvo l’obbligo – si precisa in una delibera votata dalla giunta – di richiedere la nuova attestazione entro il 30 aprile».
Welfare “in salvo”, insomma. «Abbiamo pensato di agire così per evitare disagi» commenta l’assessore alle Politiche sociali Laura Famulari. La delibera approvata in giunta, del resto, parte proprio dalla consapevolezza «delle difficoltà alle quali la cittadinanza è a tutt’oggi esposta nell’acquisizione dell’Isee»: il Comune, pertanto, spiega d’aver ritenuto opportuno «definire alcune regole, anche per consentire ai cittadini stessi l’effettivo accesso alle prestazioni, o per garantirne la continuità a coloro che già ne beneficiano, in particolare prevedendo un periodo transitorio entro il quale presentare l'attestazione».
Un passaggio chiaro. «Chi ha bisogno non può restare senza aiuti» ribadisce Famulari. Non è tutto. Le ultime regole stabilite dal municipio prevedono che per rientrare nel bando affitti, ma anche per ottenere la carta famiglia, il documento deve essere rilasciato con una validità fino al 15 gennaio 2017 perché entrambi i contributi vengono erogati nell’arco dell’intera annata. La richiesta va fatta sempre con la Dsu da preparare autonomamente e da consegnare ai Caf o allo stesso Inps.
Sono queste le modifiche più importanti e sostanziali appena introdotti dalla giunta Cosolini alle quali se ne affianca un’altra che riguarda il Fap, il fondo per l’autonomia possibile, quello che consente l’assistenza a disabili e anziani. Per questo tipo di provvedimento la documentazione va presentata entro 120 giorni dalla scadenza dei singoli progetti. L’assessorato alle Politiche sociali ha pensato di inserire questa particolarità in modo da assicurare la continuità delle prestazioni, nello stesso spirito su cui si regge la delibera. In altri termini, affinché nessuno rimanga senza assistenza personale.
«Abbiamo lavorato per dare risposte concrete alla situazione, di certo non facile, che si sta creando con i nuovi Isee» osserva ancora Famulari. E aggiunge: «Per noi è una priorità che sta alla base dell’amministrazione, al di là della burocrazia. In pratica cerchiamo di rispondere alle difficoltà concrete ancora presenti nell’acquisizione della documentazione, così da non penalizzare i cittadini. L’intento è non intaccare i benefici e far sì che non vengano interrotti per ragioni amministrative».
Dopo l’introduzione delle nuove regole per l’Isee il Friuli Venezia Giulia, con Trieste in prima linea vista la quantità di sussidi che i servizi sociali erogano annualmente, si è trovato letteralmente sotto pressione. Una situazione più volte denunciata dai sindacati e altre realtà che nel territorio si occupano di welfare. Non è nemmeno chiaro, al momento, il reale impatto sociale dei cambiamenti in corso: quanti sono gli esclusi dalle prestazioni? Qual è il fabbisogno attuale? Gli enti locali si muovono nel buio. «Con questa normativa – riflette Famulari – la platea degli aventi diritto o dei potenziali beneficiari si è sicuramente ridotta o perlomeno modificata. Purtroppo non siamo ancora in grado di avere il quadro esatto e quindi ci è impossibile, ad oggi, poter fare una valutazione complessiva del fenomeno. Da parte nostra ci siamo subito attivati per fronteggiare tutti i problemi tanto dei cittadini, come conferma proprio l’ultima delibera che abbiamo varato, quanto dei nostri uffici. Perché anche noi ci siamo trovati una notevole quantità di difficoltà».
Per i servizi sociali si è aggiunto anche il carico di lavoro per gestire le domande dei contributi di sostegno al reddito. Pratiche che necessitano di verifiche e controlli. «Considerando i tremila cittadini che si sono fatti avanti – rileva Famulari – si può immaginare qual è il carico di lavoro al quale abbiamo dovuto far fronte. A questo proposito abbiamo messo a disposizione ulteriori risorse all’interno dell’assessorato, con personale apposito capace di rispondere con efficienza e tempismo alle criticità e alle aspettative dei cittadini».
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