Il Comune di Trieste paga 165mila euro per le “stanze” di Sgarbi

La mostra chiavi in mano affidata completamente a un’associazione di Pavia. Fino a 180mila euro l’amministrazione non incasserà nulla dai biglietti venduti
Sgarbi e Dipiazza. A destra, l'ex Pescheria
Sgarbi e Dipiazza. A destra, l'ex Pescheria

TRIESTE Una mostra “chiavi in mano” da 165mila euro. Il segreto sui costi de “Le stanze segrete di Vittorio Sgarbi” è stato svelato. La mostra della prestigiosa collezione di famiglia (Cavallini-Sgarbi), già vista a Osimo, poi a Cortina (fino al 5 marzo) e prenotata da Novara, arriva a Trieste già bella e pronta, impacchettata per il Salone degli incanti. A un prezzo non proprio modico.

Slitta la mostra di Sgarbi all’ex Pescheria
Lasorte Trieste 11/03/17 - Salone degli Incanti, Opere Mostra Vittorio Sgarbi

«Ci diamo appuntamento per Pasqua al Salone degli Incanti a Trieste», annunciava Sgarbi su Facebook. La data di inaugurazione dell’11 aprile non è durata molto. La nuova data è quella del 20 aprile, subito dopo Pasqua, e prima del ponte della Liberazione (apertura al pubblico il 21). La fine della mostra è prevista dopo quattro mesi, il 20 agosto. Ma neppure questa è sicura al cento per cento. «Ci stiamo lavorando», affermano gli organizzatori.

Alcune opere parcheggiate al Salone degli incanti
Alcune opere parcheggiate al Salone degli incanti

Cento opere sono già state depositate al Salone degli Incanti, le altre dovrebbero arrivare nei prossimi giorni per un totale di 250 pezzi. Il problema di Trieste è come far entrare le “stanze segrete” di Sgarbi nell’ex Pescheria, uno spazio vuoto e inondato di luce.

Il manifesto della mostra “Le stanze segrete di Vittorio Sgarbi”
Il manifesto della mostra “Le stanze segrete di Vittorio Sgarbi”

L’allestimento, a cui pare stia lavorando l’architetto Barbara Fornasir (storica amica di Sgarbi), non è dei più facili. L’amministrazione di Trieste, in qualità di co-organizzatore, ha deciso di affidarsi completamente all’associazione culturale ViviPavia (con sede ovviamente nella città lombarda) pagando un prezzo “all inclusive” (compreso il rinfresco inaugurale): 39.650 euro per curatela, segreteria organizzativa e direzione creativa; 18.300 euro per stampa materiale promozionale e cartellonistica, distribuzione, diritti di affissione e sito web; 20.130 euro per rinfresco inaugurale, visite guidate, eventi collaterali; 6mila euro per i servizi di pulizia e 81mila per il servizio di sorveglianza, assistenza al pubblico, biglietteria e bookshop.

E Sgarbi lancia l’ipotesi biglietto unico
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A carico dell’associazione pavese restano: 20mila euro per il responsabile del progetto di allestimento; 65mila euro per l’allestimento e il disallestimento; 18mila euro per il trasporto delle opere (andata e ritorno); 32mila euro per la copertura assicurativa delle opere “da chiodo a chiodo”.

Ma chi incasserà i soldi del biglietto di ingresso di otto euro (cinque il ridotto)? «L’incasso derivante dallo sbigliettamento sarà a favore dell’associazione ViviPavia fino a un importo massimo di 180mila euro, mentre per la parte eccedente (oltre quindi i 22mila visitatori paganti per quattro mesi di mostra, ndr) verrà equamente diviso tra i due soggetti organizzatori», si legge nella delibera.

La vendita del catalogo, invece, sarà integralmente a favore di ViviPavia. Il Comune, insomma, paga ma non incassa quasi nulla. Per fortuna che c’è la Fondazione CRTrieste, che ha assicurato 100mila euro di contributo per le mostre del Salone degli incanti da dividere tra quella di Sgarbi e la successiva a cura dell’ente regionale Erpac servizio catalogazione (“Il mare dell’intimità. L’archeologia subacquea racconta la storia dell’Adriatico”).

La mostra di Guarino “dimenticata”

Quella delle stanze segrete di Sgarbi è la prima vera mostra del Dipiazza III firmata dall’assessore alla Cultura Giorgio Rossi. «Sgarbi è una garanzia culturale. Non è che devo chiamare qualcuno a vagliare quello che mi presenta Sgarbi», aveva dichiarato a fine dicembre.

Una mostra “delegata” e appaltata a una società lombarda. Prima di Trieste ViviPavia non si era mai occupata della mostra “Le stanze segrete”, ma vanta con Sgarbi una collaborazione dai tempi dell’Expo di Milano (“Il tesoro d’Italia” a Rho e il “Museo della follia e mostra di Ligabue” a Mantova) con una coda veneta legata al breve interregno leghista di Massimo Bitonci a Padova.

Alla città patavina ViviPavia ha offerto nel 2016 due mostre di Vittorio Sgarbi per la modica cifra di 154mila euro: “Il San Lorenzo di Donatello” e “I Tintoretto rinnovati”. Due mostre al prezzo di una se confrontate con Trieste. In compenso ha fatturato ottomila euro per una “lectio magistralis” sul “punto di vista del cavallo” in Caravaggio al Castello Festival. A Pavia, invece, è riuscita a piazzare la mostra “Picasso e le sue Passioni”.

Torna l’arte all’ex Pescheria con la collezione di Sgarbi
Roberto Dipiazza e Vittorio Sgarbi nel 2006 all'ex Pescheria per la mostra su Andy Warhol

«È la nostra prima volta a Trieste. La città ci piace molto», fa sapere Elisabetta Fedegari, presidente di ViviPavia. Quanto ai contenuti della mostra c’è ancora incertezza come si proietta sulle bozze del catalogo. Nella delibera si fa cenno ai pezzi forti come il Ritratto di Ludovico Grazioli di Lorenzo Lotto, il Ritratto del legale del Guercino, la Cleopatra di Artemisia Gentileschi, l’Allegoria del Tempo di Guido Cagnacci.

Non si fa cenno, invece, alla sezione triestina propagandata dal critico dell’arte con opere da Leonor Fini a Carlo Sbisà ad Arturo Nathan. Di Sbisà, ha promesso Sgarbi, dovrebbero essere esposti i cartoni realizzati per i grandi affreschi del Museo del Risorgimento. In pratica i triestini pagheranno otto euro per vedere i “cartoni preparatori” quando possono vedere gratis gli affreschi del museo di piazza Oberdan.

Il Comune, inoltre, dovrà mettere a disposizione per due mostre satelliti il Museo Morpurgo e il Museo Sartorio (che da gennaio sono a ingresso gratuito) ampliando gli orari di visita (con ovvi costi aggiuntivi di personale). «Le stanze segrete di Vittorio Sgarbi approdano al Salone degli incanti a Trieste! Vi aspettiamo dal 21 aprile per scoprire la collezione Cavallini-Sgarbi e grandi opere di artisti triestini», ha pubblicato ieri sera sulla pagina Fb con la bozza del manifesto della mostra.

«Per quanto sia costata, mai il denaro, nei suoi limiti, può valere un’opera d’arte .- assicura Sgarbi -. Il denaro è carta che brucia; l'arte è spirito e vita». E questo vale anche per le sue “stanze segrete”.

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