Il Comune di Trieste accelera sui progetti Pnrr inclusi la cabinovia e il Porto vecchio

Stanziati 700 mila euro per la fase di progettazione.

Bertoli: «Non è un modo per “dribblare” il referendum»

Giovanni Tomasin

TRIESTE Il Comune accelera sulla progettazione della cabinovia e delle aree pubbliche del Porto vecchio, ovvero le opere già finanziate dal Pnrr. L’avanzo vincolato da 701 mila euro è passato in giunta e, attingendo al bilancio, anticiperà i fondi necessari a far partire i progetti, in attesa che in primavera il governo trasferisca all’ente i fondi accordati dal piano, che prevede la fine delle opere al 2026. La scelta, ha assicurato l’assessore al Bilancio Everest Bertoli, «non è per “dribblare” il referendum ma per rispondere alla Trieste del no se pol».

La misura è stata annunciata nel primo pomeriggio in una conferenza stampa congiunta fra Bertoli e la titolare dei Lavori pubblici Elisa Lodi, accompagnati dai rispettivi dirigenti, Vincenzo Di Maggio e Giulio Bernetti. Il 2026 è il «termine finale per completare e rendicontare le opere» finanziate dal Pnrr. Onde evitare che «il vortice del codice degli appalti» tolga mesi preziosi in procedimenti dai tempi così scadenzati, ha spiegato il leghista, il Comune sceglie di anticipare i fondi necessari a dare gli incarichi ai professionisti, «senza aspettare i tempi non tanto del dibattito politico cittadino, quanto del ministero stesso». Le opere interessate dalla variazione sono il Parco lineare del Porto vecchio (la parte a mare del masterplan dell’architetto Kipar) e la cabinovia, ha spiega l’assessore Lodi: «Per quanto riguarda il terzo progetto Pnrr, il parco monumentale (sempre parte del piano Kipar ndr), verrà progettato internamente dagli uffici poiché include una parte di infrastrutturazione che è meglio venga gestita da qui». In questo modo la spesa di progettazione per il parco scende a zero, e fondi vengono così ripartiti: 175 mila euro per il parco lineare, 526 mila per la cabinovia. Importi, hanno precisato gli assessori, che consentono affidamenti diretti.

«Lavorare al Pnrr è un momento emozionante – ha affermato Lodi – ma anche impegnativo. Siamo attivi su tutte le linee di finanziamento come scuole, sport e verde, ma le operazioni sono complesse e le tempistiche strette. Poter anticipare i tempi di queste progettazioni non è cosa da poco».

I due assessori negano, però, che la scelta sia dettata anche dalla volontà di imprimere un’accelerazione all’opera alla luce della proposta di referendum. «No! – dice Bertoli -. Questa scelta non è per “dribblare” il referendum ma per rispondere alla Trieste del “no se pol”, rappresentata anche da una persona estremamente intelligente come il candidato sindaco sconfitto Francesco Russo». Lodi ha aggiunto che si tratta anche di questione di “responsabilità” a fronte di un finanziamento milionario. «Ribaltiamo la domanda – ha aggiunto Bertoli -. Tutti i Comuni avviano la progettazione Pnrr. Noi, per un’opera che deve partire entro fine anno o inizio ’23, possiamo aspettare gli esiti?».

Ma il lavoro sul Pnrr richiede anche organici all’altezza, un noto problema di palazzo Cheba. I 500 mila euro pigliati di recente dal “tesoretto” a questo scopo serviranno a fare contratti a tempo determinato, ma in pancia al Dup – ha spiegato Di Maggio – ci sono in arrivo assunzioni indeterminate di «58 funzionari, 109 fra amministrativi e tecnici». In totale i tre progetti sono stati finanziati per 88 milioni di euro circa. Lo stanziamento previsto dal ministero delle Infrastrutture per la cabinovia è di 48,8 milioni, mentre gli importi previsti dal Ministero della Cultura per il Porto vecchio ammontano a 19 miloni per il parco lineare e a 21 milioni per il viale monumentale (che, includendo anche l’infrastrutturazione, è più oneroso). —

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