Il Comune di Sagrado gestirà la Zona sacra
SAGRADO. Inizia una nuova era per la Zona monumentale del Monte San Michele. Martedì a Roma Commissariato generale per le onoranze ai caduti, Provincia e Comune di Sagrado sigleranno una convenzione per la gestione dell’area sacra. Attraverso l’accordo, Onorcaduti concederà per nove anni al Comune la gestione e la valorizzazione del museo, delle gallerie e delle zone esterne del San Michele. A sua volta, il Comune di Sagrado si impegnerà a promuovere la memoria storica della Prima guerra mondiale. Si occuperà dell’apertura e della custodia del museo e delle gallerie (per quanto riguarda gli spazi accessibili al pubblico) oltre che del ricevimento e dell’assistenza dei visitatori. Tra gli altri compiti avrà quello della manutenzione delle aree verdi. Da parte sua, la Provincia sosterrà l’amministrazione sagradina con un finanziamento triennale di 15mila euro che servirà a tenere pulita e in ordine la zona monumentale. In una prima fase anche il Commissariato generale sosterrà il Comune, lo farà mantenendo in loco il proprio personale. Per incentivare il turismo, nel documento viene messo nero su bianco l’impegno a tenere aperto il museo e le gallerie nelle giornate di festa nazionale (25 aprile, 1 maggio, 2 giugno e 4 novembre), a Pasquetta e a Ferragosto. Il servizio deve comunque essere garantito sei giorni su sette per un minimo di 35 ore settimanali. In occasione di ricorrenze o di cerimonie di particolare rilievo istituzionale dovrà essere assicurato a tutti i visitatori il libero accesso alle infrastrutture. Il Monte San Michele rientra tra le zone monumentali di guerra istituite a partire dal 1922 e la convenzione di martedì darà seguito al Protocollo d’intesa finalizzato “al coordinamento delle azioni relative alla valorizzazione turistica, naturalistica e culturale dell’area omogenea del Carso goriziano” stipulato nel 2010 tra Ministero della Difesa, Regione, Provincia, Camera di commercio e Comuni di Doberdò del lago, Fogliano Redipuglia, Monfalcone, Sagrado, Savogna e Ronchi dei Legionari. «Secondo il programma di Carso 2014+ – ricorda la vicepresidente della Provincia Mara Cernic –, il Monte San Michele è il luogo dove vogliamo raccontare la storia perché è lì che nella Prima guerra mondiale sono morte 100mila persone. Lì c’è tutto per capire il Fronte dell’Isonzo: ci sono le trincee, ci sono le gallerie e ci sono i cippi; e da lì si vede tutto: da un lato si vede la piana di Gorizia e dall’altro si vede il Carso fino al Golfo di Trieste. Per 50 anni il sito è stato dimenticato, ora ha riacquistato una funzione memorialistica, ma anche didattica e storica. Nel 2014 ci sono stati 38mila visitatori e nel 2015 stiamo facendo ancora i conti ma siamo andati sicuramente oltre i 40 mila. Onorcaduti darà al Comune la gestione dell’area, ma c’è bisogno della manutenzione. È per questo che la Provincia di Gorizia contribuirà con 15mila euro all’anno: serviranno a tenere in ordine il verde e mostrare ai visitatori come si presentava il Carso durante la guerra».
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