Il Comune di Muggia lancia il “Nutria Day” per attirare visitatori

MUGGIA. «Fa davvero piacere che trovino nel rio Ospo un habitat naturale consono alle loro esigenze, ma a chi sta facendo il “turismo da nutria” dico di non esagerare: per questo faremo presto un Nutria day». Non scherza l’assessore alla Polizia locale di Muggia Stefano Decolle mentre spiega i prossimi passi per gestire quello che sta diventando davvero un inatteso caso di inizio anno: l’arrivo in massa dei fan delle nutrie muggesane.
La grande colonia di roditori che da diverso tempo popola le acque dell'Ospo è diventata infatti un fenomeno di attrazione senza precedenti. Soprattutto nei fine settimana sono centinaia le persone che si fermano ad osservare, fotografare, nutrire e addirittura accarezzare i grossi roditori importati nel secolo scorso dal Sud America, ma ormai divenuti “residenti muggesani” a tutti gli effetti. La situazione, complessivamente, è sotto controllo. Ma alcuni piccoli disagi si stanno iniziando a manifestare. A partire dal traffico.
Un'area dell'Ospo in cui le nutrie si trovano evidentemente a loro agio è quella del parco commerciale Arcobaleno di Rabuiese. In base alle ultime notizie raccolte sono oltre trenta gli esemplari - cuccioli e adulti - che vivono stabilmente proprio a pochi passi dall'area commerciale. Un'area nella quale la carreggiata della strada non è proprio delle più larghe, motivo cui l'assembramento di persone che vengono a visitare le nutrie hanno creato in alcune giornate dei rallentamenti al traffico. «Su questo aspetto non posso che appellarmi al buon senso delle persone: cerchiamo di non intralciare la regolare viabilità della zona», spiega Decolle.
Bambini e adulti, inoltre, devono attenersi a due disposizioni già fornite dalla sezione triestina dell'Enpa riguardo al modo di comportarsi con i roditori. A cominciare dal fatto che non bisogna portare del cibo agli animali. «Il concetto è abbastanza semplice: le nutrie non hanno bisogno di cibo poiché riescono a nutrirsi autonomamente grazie alle tante buone piante presenti lungo gli argini dell'Ospo, inoltre i carboidrati che fanno parte dell'alimentazione umana creano purtroppo dei gravi danni al metabolismo degli animali motivo per cui non bisogna nutrirli con il pane come tanti fanno», racconta preoccupata la presidente dell'Enpa Trieste Patrizia Bufo. Il confine tra il voler far del bene e il procurare dei danni è dunque davvero sottile. Di qui l’idea di posizionare appositi cartelli che indichino il divieto di dar da mangiare alle nutrie.
L'altro aspetto riguarda le “coccole” che più di qualcuno ha voluto esternare: le nutrie sono animali selvatici e non hanno bisogno di essere prese in braccio o accarezzate come accaduto recentemente.
Di sicuro il turismo delle nutrie non ha lasciato indifferenti gli amministratori comunali che potrebbero puntare su questa inaspettata sfera naturalistica del proprio territorio. Decolle lancia una proposta concreta: «A giorni chiederò un incontro all'Enpa perché potremmo organizzare davvero un Nutria Day, organizzando delle visite guidate per cercare di informare adeguatamente cittadini, e perché no, i turisti, sulle caratteristiche ma anche sulle esigenze di questi animali che prima di essere osservati o fotografati devono soprattutto essere rispettati».
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