Il “Compro oro” acquista anche i denti dei nonni

È l’ultima frontiera del business. I denti, però, non supereranno mai la vendita delle fedi nuziali dei divorziati. Che, quando c’è odor di affari, arrivano in negozio ancora insieme, per l’ultimo sì. 
Bonaventura Monfalcone-06.02.2020 Compro oro-Viale San Marco-Monfalcone-foto di Katia Bonaventura
Bonaventura Monfalcone-06.02.2020 Compro oro-Viale San Marco-Monfalcone-foto di Katia Bonaventura

MONFALCONE «Acquistiamo oro dentario». Non solo bracciali, collanine e anelli: anche le protesi dentali finiscono sulla bilancia dei Compro oro. Lo si intuisce dal cartello esposto da qualche tempo sulla vetrina di un’attività specializzata in viale San Marco, nel centro. È l’ultima frontiera del business: con 50 grammi di materiale nobile si possono fruttare «da un minimo di 500 a un massimo di 750 euro», spiegano in negozio. E c’è chi, evidentemente, ci ha fatto più di un pensiero. I denti in oro espiantati hanno un valore che dipende dalla quotazione di mercato, da purezza e peso. A ogni modo una volta recuperato attraverso un particolare procedimento (esistono fonderie attrezzate allo scopo nel Vicentino) l’oro torna a nuova vita.

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Ci sono perfino ditte specializzate che contattano gli studi dentistici. Oggi le protesi sono per lo più in titanio o palladio e solo i rapper o le star si fanno i grillz in 24 k, ma fino agli anni ’80-’90 i dentisti incapsulavano utilizzando il metallo giallo, incorruttibile e, per caratteristiche proprie, adatto all’uso odontoiatrico. Così capita ancora, nell’estrazione, che il dentista consegni al cliente i resti e che questi finiscano dismessi in un cassetto di casa.

«Quando ho messo questa pubblicità sui social – spiega il commesso Francesco, dipendente del Compro oro Viale San Marco – qualcuno ha scritto che si trattava di un annuncio macabro. Ma se vendendo uno o più oggetti di cui non puoi far nulla, ricavi una somma che ti consente di andare a far un giro alle terme, perché no?». Non si tratta, spiega il dipendente, di situazioni di povertà, ma di liberarsi di beni che non possono trovare altro impiego. Un dato è certo: i denti non supereranno mai la vendita delle fedi nuziali dei divorziati. Che, quando c’è odor di affari, arrivano in negozio ancora insieme. Per l’ultimo sì. Quello sul prezzo concordato. –


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