Il commissario di Grado si candida a sindaco e fa infuriare il Pd

Claudio Kovatsch, già dirigente regionale in pensione nominato dalla giunta Serracchiani, ha stretto un patto con i ribelli dem
Il commissario Claudio Kovatsch con il microfono in mano durante il Festival della canzone gradese (Foto Bonaventura)
Il commissario Claudio Kovatsch con il microfono in mano durante il Festival della canzone gradese (Foto Bonaventura)

GRADO Dopo l’annuncio con il botto è il momento delle polemiche. La scelta del commissario straordinario al Comune di Grado Claudio Kovatsch - nominato dalla Regione, retta da Debora Serracchiani, dopo l’affondamento dell’amministrazione di Edoardo Maricchio - di correre alla carica di sindaco sta devastando il Pd. Non solo quello gradese. Kovatsch, infatti, ha trovato un accordo con Elisabetta Medeot che, in caso di vittoria, sarà il vicesindaco. Peccato che Medeot sia un consigliere provinciale del Pd, in rotta con la sezione gradese del partito, a capo dei dissidenti dem nonché amica di Enrico Gherghetta, presidente della Provincia di Gorizia.

Proprio Gherghetta aveva lanciato tempo fa il patto Kovatsch-Medeot e così, dopo la fumata nera rispetto alla mediazione dei vertici regionali del Pd fra la ribelle e Luciano Cicogna, candidato ufficiale del partito locale, si è arrivati alla candidatura del commissario del Comune. Un'anomalia secondo i vertici del Pd regionale rappresentanti da Lorenzo Presot e dal segretario provinciale di Gorizia Marco Rossi che chiedono apertamente le dimissioni da commissario di Kovatsch. E non sono gli unici a critica la scelta dell'ex funzionario della Regione Friuli Venezia Giulia.

Sempre nel Pd il presidente provinciale Riccardo Cattarini riesce a paragonarlo addirittura a Mario Monti, facendo intendere che  uscirà ben presto di scena. Insomma, in casa dem un tutti contri tutti con i i contras che non le mandano a dire al "partito uffiaciale" ma che non vogliono uscire dal contenitore di Matteo Renzi e Debora Serracchiani. Già, la governatrice... Se sabato 23 aprile Luciano Cicogna sarà affiancato dalla segretaria regionale Antonella Grim, stando ai bene informati in Regione i vertici dem si sono ben guardati da stoppare le manovre per candidare Kovatsch, restando così distante al "caso Grado". Ma di fatto dando il via libera all'operazione.

E così Kovatsch corre da sindaco e Medeot si presenta con una civica. «Ho ritenuto di scendere in campo - dice il commissario - perché tante persone mi hanno chiesto di farlo. In un certo senso mi hanno adottato pur se forestiero perché sto cercando di svolgere al meglio gli interessi della città. Il mio impegno politico vuol dire spirito di servizio e una buona amministrazione». In mezzo una questione di non poco conto: cosa penserà il Pd della sua candidatura? Risposta sintetica: «Il Pd non c’entra poiché io non sono del Pd».

La sua discesa in campo ribalta però tutte le carte in tavola, specialmente nel centrosinistra. Ora a Grado ci sono tre coalizioni che fanno riferimento a quest’area: quella maggiormente spostata a sinistra che vede candidato Dario Raugna, anche con l’appoggio di Sel “mascherato” parzialmente nella civica Open Grado più una serie di civiche. Quella con candidato Cicogna che è la coalizione ufficiale del Pd con tanto di simbolo. E ora quella del candidato Kovatsch che è di centro (il commissario proviene dalla vecchia Dc) e in buona parte legata al mondo cattolico, oltre ai ribelli dem.

Una frattura totale del Pd, quindi, che rimescola le carte e vede nella contesa in campo per il centrodestra il candidato Roberto Marin (Forza Italia, Fratelli d'Italia, Lega Grado, Alleanza gradese) e il leghista Nunzio Nensi Brunetto. Più Maurizio Longo del Partito dei Pensionati che, da dipendente comunale, è andato giù duro sulla candidatura del commissario: "Io devo mettermi in aspettativa non retribuita per 35 giorni, lui..." E lo scontro è appena iniziato.

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