Il commiato di Fusiello: «Fiera di aver avvicinato la polizia alle periferie Le ronde? Ci siamo noi»

La prima donna questore di Trieste saluta e va a Roma al ministero «Porterò questo territorio nel cuore. Ci tornerò da turista» 
Lasorte Trieste 08/01/19 - Questura, Conferenza Stampa Commiato Questore Isabella Fusiello
Lasorte Trieste 08/01/19 - Questura, Conferenza Stampa Commiato Questore Isabella Fusiello

il personaggio

L’ accoltellamento di via Flavia è ancora nel bel mezzo delle indagini quando, a mezzogiorno, il questore di Trieste Isabella Fusiello accoglie i giornalisti in conferenza stampa. Sulla vicenda di sangue trapela poco o nulla.

D’altronde la mattinata, per la funzionaria di polizia, va ben oltre al fatto di cronaca: la conferenza stampa è convocata per congedarsi dalla città.

«Voglio salutare Trieste e i triestini dopo tredici mesi di servizio...», premette Fusiello. «Il mio è un saluto affettuoso rivolto a quella che considero una delle province più belle che abbia conosciuto. Sono onorata».

Come ogni commiato, l’occasione è ottima per un’ampia riflessione sulla criminalità locale. Gentile, ma con piglio deciso, il questore ha passato in rassegna tutti i fenomeni che ha dovuto fronteggiare con i suoi agenti in questi mesi: dal controllo dell’immigrazione clandestina ai furti negli appartamenti, dalle infiltrazioni della criminalità organizzata ai provvedimenti per contrastare i disordini nei locali pubblici, dalle indagini sugli omicidi e sul traffico di stupefacenti, «da combattere anche in sinergia con scuole e famiglie», alle sfide per assicurare l’ordine pubblico nelle più delicate manifestazioni che si sono tenute a Trieste l’anno scorso. Come quella di CasaPound, ad esempio, che è andata in scena contemporaneamente alla contromanifestazione antirazzista senza alcun incidente o tensione.

La funzionaria ha voluto portare in città il proprio stile: «Ascolto e vicinanza a tutti i cittadini - ha spiegato - e di questo vado orgogliosa perché ho avvicinato la polizia alle zone periferiche».

Consapevole che i reati più diffusi a Trieste investono «i conflitti familiari», il questore si è soffermato sulla domanda di sicurezza che arriva costantemente dai cittadini. «Si chiede giustamente uno standard elevato». E, ha puntualizzato, per riuscirci, «non abbiamo bisogno delle ronde - ha scandito - perché la tutela dell’ordine pubblico è affidata a noi».

Serve piuttosto una città attrezzata con un maggior numero di telecamere, ha evidenziato la funzionaria. Ma su questo aspetto, ha reso noto, qualcosa si sta già muovendo: polizia di Stato, polizia locale, carabinieri e guardia di finanza stanno mettendo a punto una mappa precisa delle zone in cui rafforzare la presenza dei sistemi di video sorveglianza.

Nelle parole di Fusiello non è mancato il ringraziamento a tutto il personale della polizia di Stato e ai dipendenti dell’amministrazione civile; ai colleghi della altre forze di polizia e alle forze armate, al comandante dei vigili del fuoco, ai rappresentanti delle istituzioni, della politica nazionale, regionale e locale, alle autorità religiose e civili, agli ordini professionali e agli organi di informazione.

Il questore ha voluto poi rivolgere «un sincero caloroso saluto al prefetto Annapaola Porzio - ha scandito - a cui sono legata da un profondo rispetto e da amicizia». E, ancora, «un ringraziamento particolare alla Procura della Repubblica, quindi al procuratore Mastelloni e ai suoi sostituti per l’attenzione dimostrata agli uffici investigativi».

Il questore lascia per andare in forza alla Segreteria del Dipartimento di Pubblica sicurezza a Roma. Al suo posto Giuseppe Petronzi. Per Fusiello è un avanzamento di carriera: «Porto Trieste nel cuore, ci tornerò da turista». —

G.S.

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