Il “collezionista” di libri rubati svuota la biblioteca di Cattinara
Quando i poliziotti sono piombati a casa sua, sfoderandogli i distintivi e soprattutto il mandato di perquisizione col timbro della Procura, non ci potevano credere. Il loro “uomo”, quello che avevano pedinato per giorni e giorni sgamandolo mentre portava via a più riprese (e in orari diversi e non abitudinari) dalla biblioteca del Polo cardiologico di Cattinara una caterva di testi, non era un ipocondriaco ostinato alla spasmodica ricerca di pubblicazioni di medicina da leggere al primo dolorino o nel caso di un qualche strano sintomo. Né tantomeno un “pusher” di libri che lui stesso rubava e poi vendeva per arricchire il proprio portafogli, come si poteva anche ipotizzare andando per stretta logica. Si trattava invece di un “maniaco” della letteratura. Non solo da leggere ma pure da ammirare, come fosse un quadro, una qualsiasi altra opera d’arte o ancora, perché no, un bel pezzo d’arredamento, di quelli che, alla vista, scaldano il cuore: a casa sua c’erano 1.400 volumi di ogni genere, dal romanzo alla saggistica, dalla scienza ai viaggi esotici. Tutti - per quanto si è saputo - riposti con cura, in modo decisamente ordinato, tra mensole e librerie.
Di questi, almeno un centinaio erano quelli spariti in tempi recenti proprio dalla biblioteca del Polo cardiologico. Già ma gli altri? Comperati? O rubati a loro volta? O un po’ questo e un po’ quello? È la risposta che cercheranno di darsi prossimamente gli investigatori del Polo di San Sabba e del Commissariato di Rozzol Melara, che hanno dunque smascherato l’incredibile “hobby” di un insospettabile sessantacinquenne triestino, di cui non sono state rese note le generalità. Non il parente di un paziente del reparto, né un volontario della biblioteca stessa, a quanto si sa al momento a fronte del riserbo investigativo che copre la vicenda, ma comunque una persona che “gira” molto fuori casa e che conosce evidentemente molto bene le entrate e uscite dell’ospedale, fattore essenziale per eludere al caso i controlli. Forse, ma è una supposizione, un paziente bisognoso di visite o cure periodiche, frequenti.
Un ladro sì, e questo è insindacabile. Ma, a quanto pare, più che altro un “Arsenio Lupin” della cultura, più precisamente della lettura a fini personali. Per arricchire anzitutto l’anima, anche se alla fine pure i libri hanno il loro valore materiale, oltre che immateriale. Certo, alla luce dei fatti,una denuncia per furto aggravato continuato non gliela leva proprio nessuno. E infatti la polizia l’ha deferito a piede libero in Procura.
Le indagini a carico dell’uomo erano scattate a metà luglio, nel momento in cui la Direzione dell’Asui, l’Azienda sanitaria universitaria integrata, basandosi su numerose segnalazioni effettuate dal personale e dai pazienti, aveva denunciato al vicino Commissariato di Rozzol Melara la scomparsa di un numero spropositato di testi dalla biblioteca del Polo cardiologico a disposizione dei degenti. Il lavoro investigativo dei poliziotti di Rozzol Melara e San Sabba, grazie anche alla collaborazione del personale sanitario e di alcuni stessi pazienti, ha consentito alla fine di identificare il “collezionista” di libri, volto già noto ad alcuni di quelli che “vivono” quell’ambiente. I furti dei volumi, ultimamente, avevano suscitato un grande movimento di solidarietà per cui alla biblioteca, cui verranno restituiti i libri ritrovati, già sequestrati, sono giunti nel frattempo numerosi altri testi in donazione.
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