Il cimitero delle biciclette vicino alla stazione di Trieste

Abbandonate o rubate, spesso prive di pezzi, talvolta hanno ancora le catene antifurto

Un piccolo cimitero di biciclette abbandonate, arrugginite, rotte e con pezzi mancanti.

È lo scenario che si ritrovano davanti turisti, pendolari e cittadini che escono dalla stazione centrale dei treni, percorrendo la strada che confina con il Silos. I mezzi stazionano nell'erba, all'interno dell'aiuola spartitraffico, ormai da mesi, resi nel corso del tempo inutilizzabili a causa di pioggia e intemperie. In più di qualche caso mancano sellini, manubri e pedali, le gomme sono sgonfie o bucate, alcuni mezzi sono legati ai pali presenti nel verde. Biciclette da passeggio, mountain bike e alcune di dimensioni più contenute, forse per bambini o ragazzi.

I cicli però non si trovano solo in mezzo all'erba. Proseguendo lungo la via, dalla parte del parcheggio coperto del Silos, ecco spuntare altri mezzi assicurati con catene e antifurto, ma visibilmente lasciati al loro destino da mesi. Spesso si tratta di due ruote utilizzate da pendolari o studenti che si servono poi del treno, per recarsi al lavoro, a scuola o all'università. In questo caso le condizioni sono buone, mentre per le altre è difficile capire se i proprietari le abbiano abbandonate a causa di rotture, danneggiamenti o se siano state rubate. Alcune sono state divorate talmente tanto dalla ruggine che è impossibile riconoscerne il colore originale.

Mezzi distrutti si notano anche vicino a un'altra uscita della stazione, quello su viale Miramare, anche se in questo il numero è più ridotto: le bici, o quel che ne resta, fanno capolino tra scooter, moto o appoggiate al muro. E ancora altre biciclette stazionavano fino a qualche giorno fa dietro la Sala Tripcovich, anche in questo caso in avanzato stato di degrado: tolte poi dalla strada, sono state rimosse per far pulizia o forse per essere riutilizzate da qualcuno.

La curiosità è che alcuni cicli sono bloccati anche da due o tre catene contro possibili furti; i ladri però si sono portati via tutto quello che potevano, come i sellini o ruote intere. In Italia si registrano 320mila furti l’anno: un fenomeno in aumento al punto che nel 2013 a Milano si è tenuto anche un convegno nazionale dedicato alla problematica. Su facebook intanto è sempre attivo il gruppo “Bici rubate a Trieste”, un modo simpatico per aiutarsi a vicenda con foto e segnalazioni. Gruppi simili sono sorti rapidamente in tutta Italia e spesso sono utili per ritrovare l'amato mezzo sottratto.

Micol Brusaferro

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