Il cenone di San Silvestro Tutto esaurito nei locali

Crisi o non crisi, al cenone di Capodanno non si rinuncia. È caccia agli ultimi posti disponibili per la notte di San Silvestro, visto che le prenotazioni sono esaurite da un pezzo, anche perché non tutti i locali del Monfalconese hanno scelto di restare aperti. Il prezzo oscilla fra 60 a 90 euro a persona: dolci e bevande di solito sono escluse, alcuni offrono anche la musica live.
Su una cinquantina di trattorie e ristoranti, però, la metà restano chiusi perché la maggior parte dei titolari preferisce passare le feste in famiglia o in montagna sperando nella neve. O come dicono alcuni, almeno una volta l’anno «vogliamo essere serviti dagli altri e non servire». Tra i posti aperti per il veglionissimo troviamo i ristoranti Ai Campi di Marcello a Panzano, La Rosa dei Venti di Marina Lepanto (entrambi esauriti), Sam Hotel - Da Franco, Civico 44 in viale San Marco, Hannibal - Self Service, in via Bagni (ancora qualche posto) e La Vita è Bella in località Alberoni a Staranzano. Alcuni locali, poi, sono a “mezzo servizio” come il ristorante-pizzeria Al Giardino in via Primo Maggio dove il cenone si serve fino a poco prima di mezzanotte, mentre in qualche altro locale come Bella m’briana in viale San Marco, dove la prenotazione non è obbligatoria, ma si accettano ospiti fino a quando si può. «Per noi non è una priorità fermare i posti - dice il proprietario - in quanto siamo fiduciosi che avremo ugualmente movimento di clientela come in passato. Se ci sono menù particolari, però, dobbiamo saperlo prima. Ad esempio, una famiglia ci ha chiesto se cuciniamo per il veglione del baccalà alla napoletana. In questo caso noi lo procuriamo».
Quasi tutti a mezzanotte faranno uscire dalle cucine cotechino, lenticchie, panettone e spumante. Nella lunga lista dei ristoranti esaurit figurano anche Alle Comari della Lega Navale, Lo Spuntino in via Roma, Alla Fortuna in via Garibaldi e Al Medaglione di via Valentinis. I menù nella maggior parte dei casi sono tutti a base di pesce fresco nostrano, pescato tra il golfo di Trieste, fino a Grado e Marano. In alcuni ristoranti non c’è un menù unico, ma si paga “alla carta”, cioè solo quello che si ordina, come ad esempio al Ristorante Argentino in via Trieste. «Si può spendere - dice il titolare - da 25/30 euro fino 50, a seconda di quello che si vuole mangiare e bere. Poi a mezzanotte abbiamo panettone e spumante». Ai Campi di Marcello, ad esempio, il menù è molto particolare. «Nel cenone di Capodanno abbiamo come specialità i piatti di pesce, che arriva sempre fresco, dai nostri mari». Come tradizione, invece, il ristorante Sam Franco non si smentisce e prepara piatti a base di carne. «Siamo specializzati - spiega il titolare Franco Bradamante - soprattutto in piatti di carne pregiata». Al Civico 44 spicca nell’antipasto una “trilogia di crudi” lo scampo, il branzino e l’ostrica, poi gambero marinato con Lime alla freschezza di menta, capasanta al brandy, arancia e nevicata di caffè, alici & pepe rosa e gamberoni con cipolle di Tropea.
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