Il cecchino dei gatti colpisce a Villesse
VILLESSE. La radiografia è chiara: il proiettile è entrato da sopra la spalla sinistra, ha attraversato la gabbia toracica, è penetrando in profondità e si è fermato vicino al cuore. Il cuore lo ha solo sfiorato. Pochi millimetri più in là e Rick sarebbe sicuramente morto. Rick, invece, è sopravvissuto all’agguato, ma quel pallino di metallo rimarrà nel suo corpo per sempre. Rick è il gatto europeo di una famiglia di Villesse. Ha un anno e il veterinario che lo ha in cura ha detto che è inoperabile. Eseguire un intervento chirurgico per rimuovere il proiettile sarebbe più pericoloso che lasciarlo al suo posto. «Sarebbe troppo invasivo, dovrebbero aprirgli il torace», spiega Mariano, il proprietario. Dunque, il pallino resta dove si trova: vicino al cuore del felino.
Martedì pomeriggio Rick è uscito di casa per farsi il suo solito giretto e al ritorno si è presentato con una ferita sopra la zampa anteriore sinistra. Il proprietario lo ha trovato sul davanzale della finestra della cucina verso le 16.30: il micio era debole e sporco di sangue. Lo ha fatto rientrare e a quel punto si è accorto dello strano foro. Messa a fuoco la situazione è corso dal veterinario e le radiografie hanno confermato i sospetti iniziali. Qualcuno gli aveva sparato. Una volta curato e medicato, Mariano si è presentato alla stazione dei carabinieri di Villesse per sporgere denuncia contro ignoti.
L’ipotesi di reato è “Maltrattamento di animali”. Dall’analisi della radiografia è emerso che il proiettile potrebbe essere un calibro 5,5 esploso con un’arma da fuoco tradizionale e non con un fucile ad aria compressa come inizialmente era stato ipotizzato. Si tratta però solo di un’ipotesi dal momento che il pallino è rimasto nel corpo dell’animale e non c’è modo di misurarlo. Se nella sostanza, per il gatto la differenza tra arma da fuoco e arma ad aria compressa non c’è, nei fatti il particolare potrebbe essere in qualche modo inquietante. «C’è qualcuno che va in giro a sparare ai gatti tra le case con un’arma - osserva preoccupato il proprietario dell’animale che, con la sua denuncia pubblica, vuole mettere sul chi va là i vicini e i compaesani -. Non so dove abbiano sparato al mio gatto, questi animali sono girovaghi, ma anche ammesso che sia accaduto tra i campi, la caccia non è aperta».
Che non si possa andare a caccia di gatti è in ogni caso confermato anche dai carabinieri che, anzi, ribadiscono che si tratta di un reato di rilevanza penale. Il “maltrattamento di animali” è disciplinato dall'articolo 544-ter del codice penale e punisce con la reclusione da 3 a 18 mesi (o con la multa da 5 mila a 30 mila euro) “chiunque, per crudeltà o senza necessità, cagiona una lesione ad un animale ovvero lo sottopone a sevizie o a comportamenti o a fatiche o a lavori insopportabili per le sue caratteristiche etologiche”.
Quello registrato martedì a Villesse non è, purtroppo, il primo episodio del genere che si verifica nell’Isontino. Se ne è registrato almeno un altro nel novembre del 2015. In quel caso, il veterinario aveva dovuto sopprimere l’animale.
Sembra essere più fortunato Rick. La ferita piano piano sembra stia guarendo. Incredibilmente, il proiettile è penetrato tra i tessuti senza danneggiare organi vitale. Non ha provocato neppure fratture. Rick riesce anche a camminare, ma ieri pomeriggio è stato comunque riaccompagnato dal veterinario per una visita di controllo precauzionale. Il micio rimarrà ancora qualche giorno sotto osservazione per evitare che eventuali infezioni possano rendere critico il suo stato di salute.
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