Il Cav tiene a battesimo i primi dieci club azzurri in Fvg
TRIESTE. Forza Italia non riesce a fare sintesi al vertice, ma ha una base che scalpita. E ci crede. Domani, nel fortino della Bassa, gli azzurri lanciano i primi dieci club Forza Silvio. Trieste, un po’ indietro, e Gorizia si aggregheranno nelle prossime settimane. A scaldare gli aficionados, tra poche ore, ci penserà Silvio Berlusconi, collegato via telefono con l’hotel Ai Patriarchi di Aquileia. È in quella sede che il vicepresidente della Provincia di Udine, Franco Mattiussi, raduna le truppe. È casa sua.
Mattiussi, prima che un politico, è un albergatore ristoratore: «Quello che conta è il lavoro». Imprenditore, dunque, come gradisce Berlusconi. «E militante», aggiunge ricordando di essere entrato in Fi nel 1996 e di aver fatto il rappresentante di collegio dal 2001. Adesso, «da volontario», raccoglie l’input del Cavaliere: riorganizzare il partito sul territorio. Non lo fa di sua iniziativa, precisa, «ma in totale accordo con Sandra Savino». La coordinatrice regionale, non a caso, sarà presente sabato al lancio dei club. E con lei anche il vice, l’unico sin qui individuato della prevista terna, Massimo Blasoni.
Si parte da Aquileia e dintorni. Il maggior contributo arriva da Cervignano (tre club), ma ci saranno anche Grado e Torviscosa (due ciascuno) Pradamano e Villa Vicentina. «Struttura leggera – chiarisce Mattiussi –, il braccio operativo del partito». Per formare un club sono sufficienti pochi iscritti: da 5 a 15. «E non c’è bisogno di targa, siamo tutti umili servitori azzurri». Con la precisazione che sarebbe meglio unire le forze: «La moltiplicazione di sigle da parte di chi ha velleità diverse non aiuta». Una stoccata rivolta all’Esercito di Silvio e al suo guru locale, Diego Volpe Pasini. Il vicepresidente della Provincia spiega di essere un semplice organizzatore dell’iniziativa. Il contatto romano? «Il responsabile nazionale dei club Marcello Fiori, già braccio destro di Guido Bertolaso alla Protezione civile. Attraverso la segreteria di Arcore ho aperto un canale, dopo di che è arrivato l’ok di Savino. E procediamo in sintonia». Sintonia, di vecchia data, anche con Riccardo Riccardi.
«Mi auguro che assieme si possa portare avanti l’idea di una Fi rinata con l’entusiasmo e gli obiettivi del 1994», dice ancora Mattiussi. Un obiettivo, a dire il vero, è molto “profano”: «Dobbiamo essere in grado di presidiare le operazioni di voto. Altrimenti, come alle ultime regionali, perdiamo per duemila voti di scarto e ci vengono i dubbi». E dunque, «sabato insisterò sulla necessità di strutturarci con persone che hanno voglia di fare, non di mostrare i galloni sulle spalle». Si costruisse un gruppo di lavoro in tempo per le europee, «potremmo anche centrare il seggio». Con Renzo Tondo? «È un buon candidato, di grande esperienza. L’importante è non commettere gli errori di un anno fa: alla gente devi chiedere il voto, non puoi impostare una campagna elettorale senza umiltà».
E altre province Fvg? Seguiranno l’esempio di Aquileia? Bruno Marini ammette che, dopo l’apertura della sede in città, «non ci sono state altre iniziative, non almeno sul fronte dei club». Ma il consigliere triestino fa però sapere che è prossima la costituzione di gruppi forzisti in Provincia e in Comune di Muggia, «lì dove, se non ci muoviamo, rischiamo di vedere il centrosinistra governare nei prossimi trent’anni». Anche a Gorizia c’è fermento. Rodolfo Ziberna promuove l’iniziativa dei club («Siamo orientati sulla linea di Berlusconi») e annuncia entro febbraio una manifestazione «di folla» per presentare il programma per le amministrative e la svolta civica che potrebbe aggregare il centrodestra: «Sul territorio è preferibile presentare un gruppo di brave persone senza insegne di partito». Resta invece ancora da definire il vicecoordinatore provinciale: l’Isontino attende che Savino scelga un nome tra lo stesso Ziberna, Ettore Romoli e Marilena Francioso.
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