Il Cav scuote i suoi «Fi non dev’essere inferiore alla Lega»

Berlusconi apre in piazza a Pordenone la 5 giorni in Fvg. Mistero sulle tappe da oggi a sabato: nessun comunicato

TRIESTE. L’effetto Berlusconi? Indiscutibile, assicurano politologi e sondaggisti. Pure adesso che di anni ne ha 81, che il timbro di voce non è più quello di un tempo e che Forza Italia viaggia in Friuli Venezia Giulia decisamente al ribasso. L’ex Cavaliere, come annunciato, prova comunque a dare una scossa alle truppe. Sarà stato il risultato in Molise, o forse l’appello del coordinamento regionale, l’impegno è di cinque giorni: da ieri (martedì 24 aprile) fino a sabato 28, vigilia del voto. Il tour è iniziato poco dopo le 6 del pomeriggio, in piazza XX Settembre a Pordenone. Tutto, più o meno, come sempre. La piazza piena, i selfie, le strette di mano. L’inno azzurro in loop. Pure il lancio di un uovo, che non colpisce il bersaglio: il contestatore bloccato dalle forze dell’ordine è stato subito allontanato.



Parla a braccio, l’ex Cav. Una decina di minuti. Pare che andrà sempre così in questi giorni: non comizi, ma interventi brevi, a toccare più punti della regione. Pare, perché nemmeno ieri i coordinatori di Fi Fvg Sandra Savino e Riccardo Riccardi hanno comunicato alcunché sul programma della visita. Tanto meno sul significato politico. Un silenzio, che ha infastidito qualche forzista locale, interrotto solo da una diretta Facebook da Pordenone.

«Guardate che i vecchi si commuovono con facilità», l’esordio di Berlusconi dopo l’ovazione al suo arrivo sul palco. Quindi, la conferma di una presenza prolungata: «Sono cinque anni che non venivo in Fvg, ci resto fino a sabato». L’annuncio di un discorso sul 25 aprile, «il giorno della libertà», da pronunciare oggi probabilmente a Spilimbergo alla scuola mosaicisti, dov’è atteso alle 11. L’orgogliosa difesa dei voti per Fi: «C’è chi ha detto che con i 4 milioni e mezzo di persone che hanno votato per noi non si vuole neanche sedere a un tavolo. Non deve succedere in un Paese democratico. Smettiamola di guardarci di sbieco, l’uno con l’altro. Deve esserci rispetto per tutti».

Il leader della Lega Matteo Salvini (S) con il candidato presidente del Friuli Venezia Giulia del centrodestra Massimiliano Fedriga (D) durante l'incontro elettorale in Piazza della Borsa a Trieste, 23 aprile 2018. ANSA / ANDREA LASORTE
Il leader della Lega Matteo Salvini (S) con il candidato presidente del Friuli Venezia Giulia del centrodestra Massimiliano Fedriga (D) durante l'incontro elettorale in Piazza della Borsa a Trieste, 23 aprile 2018. ANSA / ANDREA LASORTE


Sempre sul voto, una curiosa ricostruzione. «Mi aspettavo ben oltre il 20%», fa sapere Berlusconi spiegando che non è andata così un po’ per la sua incandidabilità, un po’ perché il papabile premier di Fi, il presidente del Parlamento europeo Antonio Tajani, non era altrettanto conosciuto, ma anche perché «due milioni di milanisti sono arrabbiati con me perché ho venduto la società e chi è arrivato dopo ha trovato dirigenti che hanno fatto una campagna acquisti scriteriata».

Berlusconi 4 giorni in Friuli Venezia Giulia
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Dopo il lancio dell’uovo, un altro passaggio personale: «In questi anni mi hanno gettato tanta cattiveria addosso, i rapporti con la mafia, le minorenni, Ruby, il bunga bunga, la truffa fiscale. Spero che tra qualche mese avrò la riqualificazione e tornerò un cittadino come tutti». Le regionali? Il confronto con la Lega? A Pordenone solo una frase: «Se siete qui, sapete già come votare. Dovete votare per Fi, che non deve essere inferiore alla Lega. Questo è molto importante». Dopo una pausa all’hotel Moderno, Berlusconi ha poi viaggiato verso Sacile, dove si vota anche per le comunali. A Trieste e Gorizia lo aspettano tra domani e venerdì. In qualche appuntamento sarà assieme a Tajani e a qualche parlamentare, Mariastella Gelmini in testa, in Fvg nell’ultima settimana di campagna elettorale.

Ma quanto potrà incidere l’ex Cavaliere? Riuscirà a contribuire alla vittoria di Fedriga, ma anche alla rimonta di Fi sulla Lega? «Il suo effetto è ampiamente dimostrato – osserva il politologo Paolo Feltrin –. Il problema non è lui: il Berlusconi da campagna elettorale rimane un politico che porta voti. Ascoltato in Molise, sembrava quello di vent’anni fa. È perfino sorprendente come ancora si diverta in momenti così ed è probabile che Fi prenderà alle regionali Fvg più di quanto preso alle politiche».

Anche secondo Maurizio Pessato di Swg, Berlusconi «resta un personaggio in grado di mobilitare una parte». Ed è pure «insostituibile». «Se manca Salvini, la Lega può mandare Zaia – osserva –. Se manca Berlusconi, Forza Italia non ha un’alternativa». Tamponare la Lega è possibile? «Ce la può fare solo lui. E, se ce la fa, lo gabellerà come un suo successo. Ma è anche l’unico che può restituire tranquillità a chi come Riccardi e Tondo è tra i delusi di questa partita».

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