Il Castello sotto assedio tra Venezia e gli Asburgo un’attrazione per turisti

Cultura, storia, intrattenimento, curiosità. Tutto questo racchiuso in un vero e proprio viaggio a ritroso nel tempo durato un intero weekend. È il viaggio offerto negli ultimi due giorni tra le mura del Castello dalla rievocazione storica tra tardo Medioevo e Rinascimento che ha portato moltissimi goriziani e tanti visitatori in cima al colle in questo primissimo scorcio d’autunno.
Protagonisti della rievocazione sono stati tre diversi gruppi di figuranti: quelli della Compagnia della Fenice di Argenta – che ha svolto anche il ruolo di coordinamento dell’iniziativa –, quelli della Compagnia d’Arme Malleus Fvg, e quelli della Compagnia Strategemata di Treviso. Con i loro costumi, gli strumenti, le armi e gli oggetti che riproducevano nei minimi dettagli il quotidiano dei secoli passati, hanno animato la corte interna e le sale del castello, rievocando in particolare il periodo tra fine ’400 e inizio ’500, con un’attenzione speciale per i fatti del 1508. Allora, mentre infuriava la guerra tra Venezia e gli Asburgo – e tra i motivi del contendere c’era anche la Contea di Gorizia, passata proprio dal 1500 agli Asburgo –, il castello fu messo sotto assedio dai veneziani, che lo volevano conquistare dopo essersi presi la città. Il maniero cadrà il 22 aprile del 1508, per restare in mano a Venezia fino al giugno dell’anno successivo.
Storia e storie, queste, che in molti hanno seguito e ascoltato con attenzione, tra sabato e ieri. «Devo dire che sabato, in particolare, c’è stata una grande affluenza di visitatori, soprattutto considerando il periodo, ma anche questa mattina presto (ieri, ndr) diversi gruppi ci hanno chiesto di effettuare le visite guidate – racconta Luca Guglielmi, il presidente della Compagnia della Fenice –. Parliamo di italiani soprattutto, ma anche stranieri, persino ungheresi. Quello che proponiamo è un viaggio culturale alla scoperta della società e della vita quotidiana del tempo, non solo una rievocazione mirata all’intrattenimento. E la cosa piace, anche perché si svolge in un castello che è davvero una perla in tal senso: molto bello, e adattissimo a questo tipo di iniziative storiche e didattiche».
I rievocatori hanno preparato diverse “stazioni” differenti: una dedicata ai cavalieri e alle loro armature, una che riproduceva l’ufficio del comandante della guarnigione veneziana, un’altra ancora dedicata all’armeria e infine una che raccontava l’organizzazione sociale, la vita e la cultura dei Lanzichenecchi. Immancabili, ovviamente, le simulazioni di combattimenti e tornei, sempre capaci di colpire soprattutto la fantasia dei più piccoli, mentre le domande dei “grandi” toccavano temi come l’alimentazione del tempo, gli abiti e le abitudini della vita di tutti i giorni. Per tutto il weekend, in occasione della rievocazione, l’ingresso al castello è stato gratuito, e così al di là del fascino dei costumi e delle narrazioni storiche, in molti hanno approfittato anche per scoprire (o riscoprire) il maniero. Lungo i camminamenti, nei corridoi e nelle sale si sentiva parlare l’italiano in tante diverse declinazioni dialettali, ma pure l’inglese, il tedesco (spesso) e anche lo spagnolo. Segno, questo, che i visitatori sono arrivati un po’ da tutta Italia e d’Europa. —
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