Il castello di Duino cambia proprietario per 10 milioni

La residenza dei Torre e Tasso venduta per 10 milioni a una società con sede in Lussemburgo che fa capo al figlio del principe

DUINO AURISINA. Il castello di Duino ha cambiato proprietario. Per un valore complessivo di circa 10 milioni di euro l’intero complesso - cioè il castello con relativo parco, i resti del castello vecchio, le aree naturali a ridosso della costa, il moderno centro congressi, i due edifici di accesso (casa della cuoca e portineria), e gli altri due posti al bordo del parco, denominati casa Manzo 1 e 2 -, sono passati dal principe Carlo Alessandro di Torre e Tasso alla società “Ty Bein”, con sede in Lussemburgo, che fa capo al maggiore dei tre figli del principe, Dimitri.

Quest'ultimo si occupa di turismo, perciò, come ha spiegato il principe Carlo Alessandro, «il castello continuerà ad essere un polo di attrazione per i visitatori italiani e stranieri che vengono a Duino. Non ci saranno cambiamenti nella gestione dei beni - ha aggiunto - se non in senso migliorativo e sempre nella direzione della fruibilità turistica dell'oggetto della compravendita».

Lasorte Trieste 18/03/10 - Duino, Castello e Mostra
Lasorte Trieste 18/03/10 - Duino, Castello e Mostra

Nel dettaglio il controvalore dei beni immobili è pari a 9.545.472 euro, quello dei beni mobili è di 477.100 euro. Trattandosi di un complesso definito dalla Soprintendenza regionale «di notevole valore e primaria importanza sul piano storico, artistico e archeologico», la Regione avrebbe potuto esercitare un diritto di prelazione e quindi acquistare l’intero comprensorio.

Ma su questo fronte, l’assessore regionale alle Finanze, Francesco Peroni, è stato categorico: «I motivi per i quali non è stato possibile, da parte dell'amministrazione, ipotizzare l'esercizio del diritto di prelazione, sono due - ha spiegato - ed entrambi decisivi. Da un lato non esiste la possibilità di mettere a bilancio una spesa così importante. Abbiamo altro a cui pensare prima di acquisire un bene come il castello di Duino, che richiederebbe poi importanti costi di gestione. In secondo luogo - aggiunge - in base a un decreto del 2011, interventi di questo tipo possono essere fatti dalle pubbliche amministrazioni solo se l'acquisto viene giudicato indispensabile e indilazionabile, e tali caratteristiche devono essere dimostrate con documenti alla mano. Non vedo quale pubblico amministratore possa pensare, oggi, di firmare un documento che impegni la Regione a sborsare una cifra che gira attorno ai dieci milioni di euro, con il rischio di provocare un danno erariale».

In realtà, la nota con la quale la Soprintendenza regionale invitava gli enti interessati a valutare la possibilità dell'esercizio del diritto di prelazione era indirizzata anche al Comune di Duino Aurisina, nel cui territorio si trova il bene oggetto della compravendita, ma l'amministrazione guidata da Vladimir Kukanja non dispone certamente di risorse adeguate a sostenere l’acquisto, per cui il problema non si è nemmeno posto.

Nel corso del Consiglio comunale di ieri, comunque, la notizia della vendita ha immediatamente scatenato vivaci reazioni, perché più di qualche consigliere ha espresso timori per la fruizione futura del castello. Allarmi che il principe Carlo Alessandro si è affrettato subito a ridimensionare. «L’operazione è molto lineare - ha affermato - perché si tratta di un passaggio fra generazioni. Mio figlio Dimitri sta per diventare padre, mi renderà nonno per la prima volta e ho ritenuto giusto che fosse lui a continuare nell'attività di gestione del castello. Mi rendo conto - ha proseguito il principe Carlo Alessandro - che l'intervento di una società anonima (termine con cui si indicano società di capitali che hanno una tale frammentazione del pacchetto sociale da essere di fatto anonime, cioè non riconducibili a una proprietà unica e stabile, ndr) come “Ty Bein”, in Italia possa apparire per lo meno inedito, ma ricordo che in molti Paesi del resto dell'Europa questa è invece una regola. Il Lussemburgo fa parte dell'Unione europea e le società anonime nel Granducato sono previste dall'ordinamento. E ho pensato comunque anche agli altri due figli, Massimiliano e Costanza, ai quali donerò altri beni».

Una risposta indiretta anche a chi, anche all’interno del mondo politico, aveva avanzato dubbi sulla legittimità della vendita, tirando in mezzo anche possibili motivazioni di carattere fiscale. «Lo ripeto - conclude il principe della Torre e Tasso -,l’operazione è stata perfettamente legittima e lineare. Non vorrei piuttosto che qualcuno tentasse di strumentalizzarla dal punto di vista politico (a Duino Aurisina si svolgeranno infatti le elezioni amministrazione il prossimo 11 giugno, ndr).

A difesa dell’operazione si schierano fin d’ora anche i collaboratori della famiglia. «Noi dipendenti - commenta l’uomo di fiducia di Carlo Alessandro, Luca Marcuzzi - siamo stati avvisati per tempo delle intenzioni del principe e lui ha garantito che non sarà perso un solo posto di lavoro, perciò siamo tranquilli. Il castello di Duino - assicura il braccio destro del principe - continuerà a essere un polo turistico».

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