Il carro del circolo Sabotin sbanca Savogna
SAVOGNA. Il rischio di uno scroscio è rimasto inalterato per quasi tutta la sfilata. Ma il carnevale è riuscito ad affrontarlo e vincerlo. A rasserenare di un po’ il cielo, verso la fine dell’evento, e, di certo, a non inficiare la sua riuscita. Sei carri, 12 gruppi e una banda a prendervi parte. A Savogna. Per, appunto, la tradizionale sfilata carnevalesca giunta all’edizione numero 17 e organizzata dal circolo Karnival; Robert Juren l’ha presentata. In tutto, in maschera, erano quasi un migliaio. Ad avanzare dalla porzione di strada all’altezza della farmacia Rojec, di via primo maggio, dove, verso le 14 di ieri, la manifestazione è cominciata, fino all’altezza del Kulturni dom, sempre nella stessa via, dove il corteo, verso le 16.30, terminava. Poi, è stata la volta delle premiazioni. Che hanno stabilito la vittoria, per quanto riguarda i carri, di quello del circolo culturale Sabotin di San Mauro tutto dedicato all’India; 2° posto per “Egitto” di Raccogliano (Orehovlje), 3° per “Moulin Rouge” di San Pietro. Per quanto riguarda i gruppi, invece, la vittoria è andata all’associazione genitori scuola primaria slovena di Vermegliano con “Non xe più parole”; secondo posto a un gruppo di Opacchiasella con “Robin Hood”, terzo per Prosecco Contovello con “Non ci resta nient’altro che sognare”. Ma, quel che più conta, ancora una volta, è aver visto tanto entusiasmo e divertimento, o, almeno, tanta voglia di partecipare al carnevale: come erano in molti, domenica scorsa, per la sfilata di Gorizia, così, ieri, lungo i marciapiedi della via di Savogna, il pubblico è stato assai numeroso. E coinvolto, soddisfatto. Quasi a dire che il carnevale di fascino ne ha ancora da vendere e che, per divertirsi, basta, talvolta, un po’ di buona volontà e null’altro. La stessa (tanta) buona volontà dimostrata da coloro che hanno sfilato. Dando vita a un’iniziativa bella per davvero. E con alcuni dei suoi protagonisti (italiani e sloveni, con una fitta presenza di quelli della minoranza) che si erano già potuti apprezzare la scorsa domenica a Gorizia. È il caso, ad esempio, del carro di San Mauro con tanto di una gigantesca dea Kali e gli immancabili (visto che d’India si tratta) barriti d’elefante. Come rivedere la troneggiante e sempre sensuale Cleopatra, i Robin Hood, ha permesso di ancor meglio apprezzarli. Che dire, poi? Che si son visti costumi ispirati tanto alle Olimpiadi invernali che ai prossimi mondiali di calcio in Brasile che alla Giamaica di Bob Marley. Il tutto fra i coriandoli e qualche stella filante. Ma, soprattutto, fra un pubblico che non è esagerato definire delle grandi occasioni e che, ancora una volta, nella semplicità ha trovato lo spirito del carnevale. Per tacere dell’impegno che, coloro i quali vi hanno preso parte, hanno profuso. E, stando ai risultati e alla soddisfazione, non si può proprio parlare, da parte loro, di tempo perduto.
Alex Pessotto
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