Il canto anticipato di merli e cinciallegre

Da pochi giorni a Trieste i merli e le cinciallegre hanno già iniziato a cantare. È la prima volta che questi volatili fanno sentire il loro canto così in anticipo rispetto alla primavera. «Non era mai successo prima d'ora nella nostra città, - osserva l'etologo Paolo Zucca - dal punto di vista della biologia è un fatto veramente importante perché significa che l'assetto ormonale di questi uccelli è cambiato». A questi animali, infatti, non bastano pochi giorni di temperature più miti per iniziare a cantare. Serve un periodo più lungo, un cambiamento che si protrae per anni visto che per emettere quel canto che serve loro ad attrarre le femmine e poi accoppiarsi, deve avvenire un vero e proprio Siamo almeno due mesi e mezzo in anticipo.
«Il 24 dicembre scorso - spiega Zucca - mi sono accorto di un merlo che a mezzanotte, complice l'illuminazione artificiale, cantava a squarciagola. E nei primi giorni di gennaio hanno iniziato anche le cinciallegre. Questo significa che queste specie hanno deciso di riprodursi in anticipo». «È una scommessa che loro fanno - aggiunge - per avvantaggiarsi visto che una specie, se sbaglia periodo di riproduzione, rischia di estinguersi». E anche se dovesse arrivare una settimana di freddo e Bora, non cambierebbe nulla perché non bastano pochi giorni per far cambiare questi comportamenti animali. E' la media annuale, il ripetersi anno dopo anno di cambiamenti climatici. Le modificazione che i volatili attuano per cantare non sono inoltre solo ormonali.
«Per cantare nel periodo riproduttivo, - specifica l'etologo - molte specie di uccelli modificano anche il cervello. Si sviluppano più neuroni e alla fine del ciclo riproduttivo, quando serve più leggerezza per il volo, queste aree del cervello si riducono nuovamente». Questo per far capire che il fatto che i merli e le cinciallegre cantino già e abbiano iniziato il periodo della riproduzione non è cosa casuale, che avviene solo grazie a qualche giornata più mite. «È una procedura lunga, - spiega Zucca - che testimonia di come il clima nel nostro paese e nella nostra città stia decisamente cambiando».
Lo stesso fenomeno si riscontra anche nella flora: molti gerani stanno continuando a produrre boccioli e a fiorire, le forsizie sono pronte a sbocciare. Tornando poi ai volatili, il fatto che molti cantino la notte è sintomo di un altro fattore. L’inquinamento luminoso è sempre stato considerato di ordine secondario rispetto a quelli di tipo acustico e atmosferico. In realtà, esso avrebbe effetti preoccupanti sull’avifauna alterandone i comportamenti, modificando bioritmi e abitudini. I maschi dormono meno e sono più a rischio di predazione se iniziano a cantare con molto anticipo rispetto.
Laura Tonero
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