Il canale Est Ovest è a rischio già tre barche a vela incagliate
MONFALCONE È di nuovo allarme incagli sul canale Est Ovest che dal tratto di mare tra Duino e il Villaggio del Pescatore porta all’interno del Lisert, nel Polo nautico verso le Società nautiche ma soprattutto i marina e i cantieri di rimessaggio.
La scorsa settimana, nel weekend, sono rimaste incastrate nel fango con la deriva tre barche a vela. Si tratta di un problema molto grave perchè è avvenuto verso la zona del mare aperto, all’imbocco del canale poco prima della meda verde che si trova proprio tra l’area duinese e la zona del Villaggio del Pescatore. E ancora più grave, oltre al fatto che il livello medio mare era a “zero (praticamente non c’erano nè bassa nè alta marea) che si tratta di punti critici emersi per la prima volta sul canale, dove non si erano mai verificati problemi e nessuna barca si era mai incagliata. Anche chiglie delle tre imbarcazioni non erano certo molto grandi, pescano circa due metri. E alcuni dei diportisti a bordo delle imbarcazioni bloccate hanno confermato che c’è un tratto di mare del canale che pescherà nemmeno due metri di profondità e lo hanno scoperto perché qualcuno dell’equipaggio è riuscito pure a scorgere il fondale.
Una situazione gravissima che ha messo in allarme la gran parte delle Società veliche e gli operatori del Polo nautico del Lisert informati immediatamente dal passaparola iniziato proprio dalle Società veliche del Villaggio. Da quanto si è potuto capire l’insabbiamento sarebbe avvenuto dopo le gravi mareggiate che hanno colpito la costa il 30 ottobre e i primi di novembre dello scorso anno. E in questi mesi sabbia e fango avrebbero alimentato i dossi che hanno fatto alzare il fondale.
La cosa peggiore poi sta nel fatto che a causa delle lentezze dei permessi e delle procedure, nel 2018 i previsti lavori di dragaggio che interessavano i punti critici del canale sono saltati. Purtroppo il Canale Est Ovest è soggetto a continui insabbiamenti dopo le mareggiate, serve una costante manutenzione con dragaggi a ogni stagione che in genere sono affidati al Consorzio per lo sviluppo economico. I mancati lavori del 2018 (e dire che era partito bene il progetto con l’analisi anche dei sedimenti ad aprile dello scorso anno) hanno già causato grandi problemi e molte proteste da tutti gli operatori già la scorsa estate con i diportisti costretti al rientro a utilizzare le tabelle di marea e magari ad attendere al largo l’arrivo dell’alta marea per evitare problemi. C’è già il progetto del dragaggio, lo sta predisponendo lo stesso Consorzio. Che deve essere fatto assolutamente partire in primavera altrimenti saranno guai e diventerà impossibile per le barche a vela, ma non solo, navigare in quel tratto.
Ma ora, con la scoperta di un nuovo “punto critico” per l’insabbiamento che si aggiunge agli altri già noti, sarà necessario ripensare, rivedere con una nuova mappatura i lavori di dragaggio proprio alla luce di questi nuovi punti critici.
L’ipotesi progettuale del Consorzio è l’asportazione di 10-14 mila metri cubi di fango dal canale per riportare la quota del fondale a una media di -3 metri. In genere per questo tipo di manutenzione non si spendono meno di 400 mila euro, ma per capire la spesa finale stavolta sarà necessario aspettare la nuova mappatura degli interventi, visto che è emerso un nuovo punto critico. Dipenderà anche quanti dei fanghi dragati dovranno essere trattati dall’impianto della Gesteco e quanto potrà essere invece riposizionata im mare. —
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