Il Canal Grande si rifà le antiche sponde

La gara d’appalto partirà entro maggio. Il Comune ha trovato le risorse “ripescando” i fondi del tubone sottomarino
Foto BRUNI 01.11.15 Ponte Rosso-piazze rifatta e canale con gente
Foto BRUNI 01.11.15 Ponte Rosso-piazze rifatta e canale con gente

Dal “tubone sottomarino” tornano a galla un milione e 116 mila euro. Recuperati al volo dal progetto del 2001 serviranno a rifare le sponde del Canal Grande triestino con il recupero dell’antico masegno. Entro maggio si terrà la gara di appalto (l’opera è prevista nel piano 20015 - 2017). Il progetto è già stato approvato.

«A breve si va in gara - spiega l’assessore ai Lavori pubblici Andrea Dapretto -. Abbiamo concluso l’iter della progettazione. Vengono recuperate completamente le sponde del canale di Ponterosso dalle Rive fino a via San Spiridione». Ovvero la parte “bassa”. La parte “alta”, quella interrata che va da via San Spiridione al sagrato della Chiesa di Sant’Antonio Nuovo, è interessata da un concorso di idee (i risultati, con relativi premi, si possono ammirare al Museo Revoltella).

I lavori di rifacimento delle sponde del Canal Grande saranno organizzati in due lotti. Una questione legata ai finanziamenti, più che una necessità operativa. «Le fonti di finanziamento sono due distinte: il ministero dell’Ambiente e quello delle Infrastrutture - spiega Dapretto - . Il primo step, da un milione e 116.181,53 euro, interesserà l’intera via Bellini e via Rossini dalle Rive fino a via Trento. Abbiamo chiesto noi a Roma di poter girare quella cifra su tale intervento, perché i soldi assegnati all’epoca (2001) erano ancora legati al progetto del tubone sottomarino che avrebbe dovuto portare dal Porto vecchio al Porto nuovo».

L’opera, infatti, è finanziata con contributo statale del vecchio Prusst (programma di riqualificazione urbana e di sviluppo sostenibile del territorio). «Siamo riusciti a stornare i soldi stanziati all’Autorità portuale per la progettazione del tubone sottomarino. Si tratta di soldi che stavano per andare in perenzione (estinzione, ndr). Con una certa abilità siamo riusciti a recuperarli e abbiamo ottenuto dal ministero la possibilità di poterli reimpiegare per completare la riqualificazione del Canale Ponterosso» racconta Dapretto. La rendicontazione va completata entro il 20 maggio 2017: «Ciò significa che il cantiere deve partire assolutamente entro l’anno».

Il progetto esecutivo per il primo lotto prevede lavori per 240 giorni. «La realizzazione seguirà la modalità usata per piazza Ponterosso - spiega l’assessore -. Ci sarà la posa delle vecchie pietre. Solo vicino ai palazzi verrà usata pietra di nuova estrazione per facilitare la mobilità e gli accessi agli edifici». La parte successiva e conclusiva (per la quale ci sono già pareri positivi della Soprintendenza) abbraccerà via Rossini da via Trento a via San Spiridione e i due attraversamenti di via Filzi/via San Spiridione e via Roma, compresi gli elementi di arredo urbano. «A breve ci sarà il progetto esecutivo per il secondo lotto per il quale ci impegniamo a spostare delle cifre sul bilancio prossimo in modo da dare continuità all’intervento e completarlo integralmente. Anche in questo caso abbiamo dei soldi residui dal cantiere di piazza della Borsa: 705mila euro» conclude Dapretto.

L’Autorità Portuale non solo ha rinunciato al finanziamento del tubone, ma ha pure messo a disposizione i masegni mancanti. La convenzione è stata firmata alcuni mesi fa: l'Autorità portuale di Trieste cede gratuitamente al Comune circa 3.650 metri quadrati di lastre in masegno, che potranno così essere utilizzate e reimpiegate in ambito urbano. I materiali sono stoccati nel terrapieno di Barcola. Si tratta di vecchi masegni raccolti e conservati dall'Autorità Portuale di Trieste nel corso di diversi interventi di demolizione e manutenzione, eseguiti negli anni scorsi in ambito portuale, e appartengono a quelle pavimentazioni in materiale lapideo già presenti in numerosi edifici ed aree scoperte del porto. «Grazie a questa sinergica e positiva convezione tra Comune e Autorità portuale - ricorda Dapretto- sarà così possibile impiegare e valorizzare i masegni donati nella riqualificazione e ripavimentazione delle vie e delle piazze del centro storico della città, in un attento percorso fatto di legami storico culturali, con suggestivi riferimenti tra passato, presente e futuro». Autorizzato dalla Soprintendenza delle belle arti e paesaggio del Friuli Venezia Giulia l'intervento di riqualificazione delle sponde del canale di Ponterosso con il recupero dell'antico masegno, dalle Rive alla via San Spiridione potrebbe iniziare entro l’anno e ed essere portato a compimento nel 2017. Un Canal Grande finalmente all’altezza del nome del Borgo Teresiano che rappresenta.

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