Il camping che lanciò il turismo a Pineta

GRADO. Mille persone con piazzole per tenda, camper e roulotte. Cinquanta bungalow e tutti i comfort. Senza contare un ottimo ristorante, i servizi nella spiaggia privata e la piscina per i bambini.
È la scheda del campeggio Al Bosco che quest’anno compie un anniversario decisamente importante: sessant’anni di vita. Fu, infatti, nel lontano 1956 che Giuseppe Lucio Grigolon si inventò un’attività che all’epoca non era ancora molto diffusa: il campeggio. Grigolon, democristiano, era reduce da due mandati di primo cittadino; fu il primo sindaco del dopoguerra dal 1948 al 1956 quando gli subentrò Werther De Minelli.
La zona era quella della “Rotta”, selvaggia e ostile, ma con determinazione e sacrificio l’attività prese piede e con successo si sviluppò sempre di più. Allora tutte le dune vennero terrazzate per permettere di costruire le piazzole per le tende, furono costruite infrastrutture quali bagni bar e ristorante e in seguito la spiaggia con la sua famosa “buca” per permettere ai turisti la balneazione.
La capienza era la stessa di oggi, così come il terreno sul quale si estende che è da sempre lo stesso. L’unica differenza rispetto al passato, a parte i servizi e le attrazioni che si sono moltiplicati, raffinati e resi maggiormente funzionali in base alla richiesta della clientela, è che inizialmente la maggior parte degli ospiti alloggiavano in tenda. Poi i tempi sono cambiati e hanno iniziato ad arrivare le prime roulotte e ora i camper. La maggior parte della clientela è composta da campeggiatori di lingua tedesca.
«Abbiamo ospiti - dice Giorgio Grigolon, figlio di Lucio che oggi gestisce la struttura assieme ai due figli Francesco e Carlotta - per la maggior parte provenienti da Austria e Germania e ci sono clienti che frequentano il campeggio anche da 45 anni». L’idea avuta da Grigolon nacque indubbiamente a seguito di due aspetti e considerazioni. Fino a quel momento a Grado, ormai rinomata e richiesta località turistica, c’era un unico campeggio, quello del Parco delle Rose (aveva una capienza più o meno simile al campeggio Al Bosco) che faceva registrate spesso il tutto esaurito anche per la sua centralità. Ma c’era la Pineta, e prima ancora la “Rotta” con il suo bosco e gli arenili incontaminati davanti. Non solo poteva essere la sede ideale per un campeggio, ma offriva soprattutto ciò che i campeggiatori dell’epoca, come anche oggi, amano: vivere in mezzo alla natura nel vero senso della parola.
Tanto che in seguito, sulla scia dell’intuizione di Lucio Grigolon, nacquero altri campeggi che oggi si estendono fino al canale di Primero. Negli anni ospiti della struttura sono stati anche noti personaggi che, all’insegna di quella che oggi si identifica come privacy ma può essere racchiusa semplicemente nella caratteristica accoglienza degli operatori turistici locali, queste persone, alla pari delle altre, hanno potuto trascorrere in serenità le loro vacanze, senza essere disturbati.
Sessant’anni di attività, dunque, per una struttura molto importante per Grado che oltre alle 60.000 presenze annue fornisce un’immagine di ospitalità e tradizione tipiche di Grado, elemento fondamentale per la promozione del settore turistico che è il volano assoluto dell’Isola del Sole.
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