Il calo dei contagi non basta. Friuli Venezia Giulia la zona rossa è confermata per almeno altri sette giorni

Indice Rt sotto quota 1, l’incidenza invece con 274 si mantiene ben sopra il limite dei 250 casi. La fotografia scattata dall’Iss si basa su dati sottostimati a causa di un ritardo nel flusso 
Triestini sopra i 70 anni decisi a prenotare la loro dose di vaccino anti Covid davanti alle vetrine della farmacia in piazza Foraggi a Trieste. Foto Massimo Silvano
Triestini sopra i 70 anni decisi a prenotare la loro dose di vaccino anti Covid davanti alle vetrine della farmacia in piazza Foraggi a Trieste. Foto Massimo Silvano

TRIESTE Il consueto monitoraggio ministeriale giovedì primo aprile mostra numeri della pandemia in discesa, Rt compreso, ma non abbastanza perché il Friuli Venezia Giulia eviti la conferma della zona rossa.

Anche dopo Pasqua bar, ristoranti e negozi che vendono prodotti considerati non essenziali rimarranno chiusi e i cittadini si potranno spostare solo per esigenze di lavoro, salute o stretta necessità. Il rosso, scattato dal 15 marzo, durerà sicuramente un’altra settimana. Dopo di che si tratta di vedere se l’ordinanza del ministro della Salute Roberto Speranza, da firmare tra oggi e domani - venerdì e sabato 2-3 aprile - con decorrenza da mercoledì 7 aprile, avrà la durata di 15 giorni, come è stato sin qui, e se nel caso di un’ulteriore frenata del virus sarà possibile ritrovare l’arancione prima della scadenza.

Per adesso non resta che prendere atto di un Rt che nel monitoraggio dell’Istituto superiore di sanità trasmesso alla task force regionale sul 22-28 marzo scende sotto l’1 (è 0,98 dal precedente 1,23) e di un’incidenza sulla popolazione che invece non va sotto quota 250: il Fvg segna 274 casi sui sette giorni ogni 100.000 abitanti. Come già spiegato da Fabio Barbone, il coordinatore degli esperti della Regione, la fotografia romana si basa peraltro su numeri sottostimati. Sul tavolo dell’Iss sfuggono non poche schede a causa di un ritardo nel flusso dei dati e si finisce così con l’analizzare numeri più bassi di quelli quotidiani della Protezione civile, che descrivono puntualmente il fenomeno. Una criticità che si sta cercando di risolvere. «Il ritardo dell’allineamento dei flussi si sta riducendo grazie a nuovi strumenti informatici condivisi tra direzione centrale Salute, dipartimento di Prevenzione, Insiel e Iss – fa sapere Barbone –: dovremmo arrivare presto a centrare pienamente l’obiettivo». A quel punto si ragionerà verosimilmente sull’incidenza reale, quella che si può calcolare ogni giorno seguendo le comunicazioni della Regione.

I 720 positivi di giornata registrati ieri aggiornano il totale negli ultimi sette giorni a 3.998, per un’incidenza di 331/100.000, ancora lontana dalla soglia dei 250 sotto la quale il Fvg rientrerebbe in arancione. Il nodo è legato anche a un trend che è al ribasso, ma non a grande velocità. Lo testimonia il monitoraggio sulla scorsa settimana, con la riduzione del rapporto positivi/tamponi (dal 16% al 14,8%), ma l’aumento dei focolai attivi (da 1.656 a 1.683) e dei nuovi focolai (da 669 a 681), oltre ai sempre molto elevati tassi di occupazione dei posti letto con pazienti Covid: 46% (da 47%) in terapia intensiva, 53% (da 49%) nelle aree mediche, in entrambi i casi sopra le soglie di sicurezza del 30% e del 40% indicate dal governo. Ma che si vada all’ingiù ancora lentamente lo dicono anche i dati degli ultimi giorni con la riduzione dei positivi degli ultimi sette giorni sui sette precedenti che ieri ha toccato il -19,2%, lo stesso valore di domenica scorsa.

Il +720 di giornata è la somma tra i 481 contagi da tampone molecolare (su 8.075, 5,96%) e i 239 da test rapidi antigenici (su 3.548, 6,74%). Il rapporto sul totale dei controlli (11.623) è del 6,19%, quello più significativo sui casi testati del 19%. Ad aver contratto il virus 98.210 cittadini, di cui 47.438 in provincia di Udine (+347), 19.302 a Pordenone (+70), 18.484 a Trieste (+188), 11.891 a Gorizia (+109) e 1.095 di fuori regione (+6). Tra i positivi, due ospiti e quattro operatori nelle residenze per anziani, quattro dipendenti del Ssr (un infermiere e un medico in Asugi).

I decessi sono 15 per un totale di 3.322 morti con diagnosi Covid: 1.744 a Udine (+12), 708 a Trieste (+1), 633 a Pordenone (+1) e 237 a Gorizia (+1). I ricoveri nelle terapie intensive sono 81 (-1), nelle aree mediche 652 (-12): da tre giorni la pressione sugli ospedali è in leggero calo. Gli attualmente positivi sono 14.816 (-381), i totalmente guariti 76.197 (+968), i clinicamente guariti 3.875 (+118), gli isolamenti 14.083(-368). —


 

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