Il California Inn diventa il locale per degustare musetto e baccalà “post clanfa”

TRIESTE Il California Inn, uno dei locali più amati e popolari del lungomare di Barcola, in attesa dell’inaugurazione ufficiale, ha riaperto i battenti quasi in sordina alcune settimane fa dopo due mesi di serrande abbassate, smentendo per il momento le chimere di un cambio di destinazione d’uso del locale. Non sono comunque poche le sorprese che accoglieranno i clienti spaesati dalla mancanza di un punto di ristoro “facile e veloce” fronte mare. A partire dal menù, non particolarmente in linea con il contesto rivierasco, frivolo e leggero.
Niente sardoni impanati accompagnati da un calice di bollicine. E neppure pizze da mangiare al volo. Il California Inn, come annuncia il nuovo gestore Gianluca Beltrame, propone cucina friulana doc a pochi passi da Miramare. Con buona pace degli amanti del pesce, che forse confidavano in quel tipo di proposta, assente nei dintorni. A festeggiare insomma saranno gli amanti di prosciutto, frico, polenta e, perché no, musetto e salsiccia. Proposte magari meno in linea con il mood estivo ma intonate comunque con l’attuale “primavera autunnale”.
La formula offerta da Beltrame è la stessa già sperimentata con successo nel centro di Udine, in una delle zone della movida, dove il suo locale “Al tagliato” è specializzato in prodotti tipici del Friuli e ha la particolarità, che verrà riproposta anche al California Inn, di una stanza-cantina, cioè una sala dove è ricreato l’ambiente di stagionatura con prosciutti appesi al soffitto e punti di appoggio dove degustarli affettati. Si parla dei prosciutti migliori del territorio, quelli di San Daniele. Ma in viale Miramare, rassicura Beltrame, c’è pure il top del cotto triestino. E nel menù è presente anche qualche traccia di pesce, seppur con formule meno usuali a Trieste: alici marinate, sarde in saor con la polenta, baccalà alla vicentina con la polenta, trota salmonata o le acciughe del cantabrico.
La polenta è la vera regina della nuova proposta gastronomica del locale rivierasco, presentata in molte varianti. Così come ricca è l’offerta delle famose tapas friulane proposte dal locale, vere e proprie ghiottonerie che prevedono ingredienti diversi, tra cui anche il frico o il musetto e che, c’è da scommettere, faranno la gioia dei bagnanti desiderosi di ristorarsi dopo una “clanfa” dai vicini “Topolini” e una doccia ristoratrice.
Le insegne del locale nono verranno cambiate. Anzi, è stato recuperato il logo storico scoperto su un cuscino trovato nel locale. Il marchio ricorda vagamente gli stilemi della nota catena americana Starbucks, ma il caffè, questo sì, è assolutamente triestino.
Una scelta obbligata, visto che alla fine di gennaio il ramo d’azienda della fallita Carpe Diem 2000, la società che aveva in precedenza in gestione il locale, è stato rilevato all’asta per 80 mila euro dalla Blitz, la srl con sede in via Tor Bandena 3 che fa capo all’amministratore unico Anna Illy. Una società che di certo ha in serbo ulteriori novità per il complesso che comprende il locale, anche se per il momento il riserbo è totale. —
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