Il caldo africano incombe su Trieste e Gorizia

L’ondata durerà almeno dieci giorni. I previsori dell’Osmer Arpa: «Peggio che nel 2003». Disagi per anziani e per persone con patologie
Silvano Trieste 24/06/2017 Il caldo
Silvano Trieste 24/06/2017 Il caldo

TRIESTE Il caldo non dà tregua e non la darà nemmeno nel corso dei prossimi giorni. L’anticiclone Nord-africano non sembra intenzionato a concedere sconti alla penisola italiana. Il fronte torrido che dall’Algeria si è spinto fino all’Europa ha comportato un brusco innalzamento delle temperature che nelle prossime ore potrebbero salire ulteriormente, assestandosi attorno a dei valori record.

 

Caldo e ozono alle stelle: sale l’allerta a Trieste
Un'immagine simbolica del gran caldo



«Durante i primi dieci giorni di agosto farà decisamente caldo - assicura Marcellino Salvador, previsore meteo dell’Osmer Arpa - . Le temperature saliranno di oltre cinque gradi centigradi oltre la media del periodo, raggiungendo valori che potrebbero superare i dati rilevati nei primi dieci giorni del mese di agosto 2003».
L’ondata di caldo torrido che colpì l’Europa nel 2003 è finita negli archivi dei previsori metereologici come una delle peggiori da quando sono incominciate le rilevazioni statistiche, eppure se guardiamo solamente alla prima decade del mese di agosto, il 2017 potrebbe frantumare quel poco invidiabile primato.
Nell’agosto 2003 la temperatura media si assestò poco sotto i 29 gradi, con un picco che il 3 agosto di quattordici anni fa toccò i 37,2 gradi centigradi.
«I valori medi di questi primi dieci giorni - prosegue Salvador - potrebbero anche superare i 29 gradi».

Nelle giornate di giovedì 3 e di venerdì 4 agosto, in particolare, le minime potrebbero fare un deciso passo in avanti. Alle porte del fine settimana, infatti, la temperatura potrebbe rimanere al disopra della soglia dei 30 gradi anche nel corso delle ore notturne.
L’ondata di calore colpirà tutta la regione, ma verrà percepita in maniera diversa da chi abita in pianura e da chi invece si trova sulla costa. A fare la differenza sarà il tasso percentuale di umidità, il valore che è in grado di variare sensibilmente la percezione del caldo da parte dell’uomo.

In pianura, già nella giornata di ieri, sono stati ampiamente superati i 35 gradi. A Trieste, invece, la colonnina del mercurio si è fermata a 32 gradi, salendo a 34 gradi sull’altipiano carsico. Un tasso di umidità del 60-70% ha fatto tribolare chi si è trovato ad attraversare il centro cittadino, mentre un’umidità pari al 40% ha reso il caldo più sopportabile sul Carso. A destare qualche preoccupazione è anche la temperatura del mare, che in questi giorni si è assestata attorno ai 26 gradi. Anche le specie ittiche soffrono le ondate di calore e se queste temperature dovessero persistere l’intero ecosistema marino potrebbe andare in sofferenza.
«La temperatura del mare supererà i 27-28 gradi nel corso del fine settimana - così il previsore - . Si tratta di dati anomali che però abbiamo riscontrato con sempre maggior frequenza nell’ultimo decennio».

Una tregua, con l’arrivo di aria più fresca e di un fronte nuvoloso, non arriverà nei prossimi giorni. Non rimane che sperare in un fresco Ferragosto.

Allarme ozono fino a sabato anche su Gorizia. Martedì in città la colonnina di mercurio ha toccato i 34°C con un’umidità del 51% e temperature percepite fino a 40°C e la situazione non è destinata a migliorare fino al week-end, tanto che l’amministrazione comunale ha diffuso una nota con la quale ha informato i cittadini che il Centro Regionale di Modellistica Ambientale dell'Arpa ha ipotizzato il superamento della soglia di attenzione (120 ?g/m3) per l’ozono atmosferico per l’intera settimana. L'anticiclone caldo nord-africano si spinge dall'Algeria all'Italia fino all'Europa orientale, l’invito ai goriziani è quindi ad «attuare tutte le azioni volte al contenimento degli effetti nocivi delle elevate concentrazioni di ozono».

Nella nota il Comune sottolinea: «È opportuno per tutti, ed in particolare per i gruppi a rischio (asmatici e persone con patologie polmonari e cardiologiche), adottare comportamenti atti a ridurre il più possibile l'esposizione ad ozono, ad esempio ventilando gli ambienti domestici nelle ore più fresche della giornata (primo mattino o sera), o cercando di svolgere i lavori pesanti o le attività sportive nelle prime ore della giornata o in serata».

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