Il Caffè del Verdi chiuso per cambio gestione
TRIESTE Luci spente e serrande abbassate. Da due giorni il Caffè Teatro Verdi è chiuso. Uno stop che ha lasciato interdetti passanti, frequentatori abituali e turisti, anche perché sulle porte del locale non ci sono né avvisi né cartelli. Non a caso ieri più di qualcuno si è messo a sbirciare oltre i vetri, alla ricerca di qualche indizio, e qualcuno ha pure pensato ad un cambio di destinazione d’uso degli spazi a fianco all’ingresso del teatro.
Nessun pericolo in questo senso, però, si affrettano a precisare dall’ente lirico. Il locale tornerà in attività tra pochi giorni. E lo stop delle ultime ore? Una pausa tecnica legata al cambio di gestione del bar, a lungo affidata alla Cooperativa Basaglia. Il 9 maggio, infatti, è scaduto il vecchio bando emesso dal teatro per individuare la realtà chiamata a servire caffè, aperitivi e calici di vino nel Caffè affacciato sulla piazza oltre che nei due bar interni al teatro. Il nome del vincitore del nuovo bando resta al momento top secret. Secondo i bene informati, tuttavia, ad aggiudicarsi la partita sarebbe la catena Pep’s dell’imprenditore Antonio De Paolo, come noto anche referente triestino di Eataly. Catena che, se l’indiscrezione venisse confermata, finirebbe per fare poker visto che nella stessa area conta già Pep's Steakhouse, il grande bar Pep’s e, ultimo arrivato, Pep's Fishouse, aperto al posto dell’Elefante bianco. Un ulteriore salto in avanti, quindi, rispetto al quale da De Paolo (ieri irrintracciabile al telefono nonostante i diversi tentativi), non arriva comunque alcuna conferma.
Nessuna voglia di parlare nemmeno tra i vertici della Cooperativa Basaglia che, appunto, dopo anni di lavoro ininterrotto nel salotto buono della città, sono chiamati a fare la valigie.
Sul sito del teatro è ancora visibile peraltro il testo del bando di gara per un’attività, quella della ristorazione interna, definita «di significativa rilevanza per l’immagine della Fondazione del Teatro Giuseppe Verdi». Di lì la scelta di «individuare il contraente più affidabile e qualificato».
I locali destinati al nuovo soggetto sono il bar con entrata da piazza Verdi appunto, di 80 metri quadrati, accessibile anche da utenti esterni, quello situato al piano terra, attiguo all’altro, denominato “bar platea”, usufruibile soltanto durante lo svolgimento delle rappresentazioni da parte degli spettatori, il caffè, sempre al piano terra “bar interno”, destinato soltanto agli artisti e al personale impegnato nello svolgimento delle rappresentazioni, e ancora lo spazio al secondo piano, con adiacente magazzino e annessa terrazza, per un totale di oltre 90 metri quadrati, chiamato “bar prima galleria”, aperto solo agli spettatori, durante lo svolgimento delle rappresentazioni. Il bando comprende la riqualificazione dei locali e dell’offerta dei servizi “secondo specifici progetti che i soggetti interessati dovranno produrre alla Fondazione e che la stessa dovrà approvare». La scadenza per presentare i progetti è stata fissata al 20 aprile, mentre la Fondazione si è riservata di decidere entro il 30 aprile. Il contratto durerà 10 anni. —
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