Il Caffè con l'anti-colombi: finti corvi sui tavolini
Utilizzati dai gestori del bar Verdi, i "dissuasori" in plastica nera alti 25 centimetri paiono funzionare. Locali attigui: inutili tanti altri metodi, ci proveremo anche noi

di Laura Tonero
È comparso anche a Trieste il "corvo scaccia colombi", un grande pennuto in plastica nera che posizionato strategicamente sui tavolini dei bar dovrebbe dar manforte a camerieri, gestori e avventori dei locali spaventando i piccioni. Un metodo economico e divertente che la Cooperativa Franco Basaglia, gestore del Caffè Teatro Verdi, ha deciso di sperimentare da alcuni giorni. I "dissuasori" alti 25 centimetri si stanno rivelando un metodo sicuro e innocuo per proteggere bicchieri, ciotole di patatine e stuzzichini dalle mire dei volatili.
«Ne avevamo sentito parlare da tempo ma non eravamo riusciti a trovarli - riferisce una delle socie della cooperativa - poi li ho trovati in vendita in un centro commerciale e visto il prezzo contenuto abbiamo deciso di tentare».
E a sentire i clienti lo stratagemma riesce a ingannare i furbi colombi, per nulla intimoriti ormai dalla presenza dei clienti. «Sono seduta al tavolo da 20 minuti - valuta Elsa Pieri, cliente del bar aperto accanto all'ingresso del Lirico - e per ora e i piccioni non mi hanno disturbato». Intanto i "corvi" di piazza Verdi hanno attirato la simpatia dei turisti che, incuriosisti e divertiti, ieri si divertivano a scattare foto e a farsi immortalare col finto volatile sulle spalle o tra le braccia.
Negli anni anche il Comune ha tentato di mettere a punto campagne di contenimento della popolazione dei colombi. Si era pensato a mangime contenente dell'anticoncezionale, ma infine l'unico rimedio adottato è stata la rete di dissuasori elettrici a bassa tensione installata sul palazzo del Municipio dopo la riqualificazione del palazzo. Con la primavera sono rispuntati, puntuali, i tavolini all'esterno di tutti i locali pubblici. E in piazza dell'Unità, mèta fissa di questi volatili, è iniziata la quotidiana guerra tra camerieri e piccioni. C'è chi emette fischi e improbabili suoni pur di allontanarli, chi sbatte dei manici di scopa a terra e chi ricorre al classico battito delle mani.
Ma non c'è nulla da fare. «Non sappiamo più come difendere i clienti dall'insidia di questi pennuti - riferisce il personale del Caffè degli Specchi - ogni stratagemma installato, dagli ultrasuoni alla macchinetta che fischia ogni 20 secondi, non ha dato risultati. Per curiosità andremo a vedere come funziona al bar qui accanto». «Sono un tormento - commenta Roberto Centassi, titolare del bar Audace - e oltre a infastidire i clienti fanno strage di bicchieri. Noi - ricorda rassegnato - le abbiamo provate tutte: le macchinette che emettono ultrasuoni, le immagini di grandi uccelli appese ovunque, le strisce che riflettono la luce o le chiavi appese agli ombrelloni». Nessun metodo ha funzionato. «Proveremo anche noi con questi corvi - afferma Centassi - ma il timore è che dopo un po' di tempo questi furbissimi pennuti capiscano che i corvi sono finti».
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