Il bullismo viaggia sul web: scatta l’offensiva a scuola
TRIESTE Sono scesi da 27 a 25 i casi di cyberbullismo trattati dalla Polizia postale e delle comunicazioni Fvg nel 2015, mentre è rimasto invariato rispetto l’anno precedente il numero dei minori denunciati, due.
Per battere il fenomeno a breve proiezioni di filmati e diapositive con tutte le novità tecnologiche in materia di anti cyberbullismo, protezione della privacy, navigazione consapevole nella Rete, riconoscimento della sicurezza dei siti Web.
È il programma, organizzato dalla Polizia postale e delle Comunicazioni di concerto con l’Ufficio scolastico regionale nell'ambito delle iniziative della giornata mondiale per la sicurezza informatica "Safer Internet Day 2016". Vuole coinvolgere ben mille giovani in tutta la regione e a Trieste i ragazzi del biennio del liceo Galilei. Quest'anno la Giornata per un Internet più sicuro si è tenuta ieri ma per coincidenza “carnevalesca” la Polizia e il competente ministero hanno organizzato gli incontri sul cyberbullismo il 16 febbraio a Trieste, Gorizia, Pordenone e Udine. L'evento è previsto nelle scuole di 100 capoluoghi di provincia italiani, con i funzionari e agenti che incontreranno oltre 60mila ragazzi con lo slogan "Play your part for a better Internet" ("Gioca la tua parte per un Internet migliore").
L'obiettivo è insegnare ai ragazzi a sfruttare le potenzialità comunicative del Web e delle community on-line senza correre rischi connessi al cyberbullismo, alla violazione della privacy altrui e propria, al caricamento di contenuti inappropriati, alla violazione del copyright e all'adozione di comportamenti scorretti o pericolosi per sé e per gli altri. «Nel 2015 abbiamo assisitito a una leggera flessione dei reati legati al cyberbullismo, segno che la nostra attività e quella degli operatori del settore sta dando i primi frutti» ha dichiarato alla presentazione dell’evento Alessandra Belardini, dirigente del Compartimento Fvg della Polizia postale. «Abbiamo bisogno di questo aiuto, e dell’azione sinergica tra noi, la Polizia postale e le famiglie» ha osservato Pietro Biasiol, a capo dell’Ufficio scolastico regionale Fvg.
«Abbiamo il dovere, nelle scuole, di essere delle sentinelle dei disagi, personali e collettivi, e di situazioni potenzialmente pericolose - ha continuato - ma i confini di questo dovere, oggigiorno, si stanno allargando. È quindi indispensabile il coinvolgimento delle famiglie. Sulle quali, è bene ricordare, ricadono precisi obblighi di legge in termini di preparazione materiale e attitudinale alla vita scolastica dei figli, specie se si tratta di minorenni». In merito l’Ufficio scolastico Fvg da tempo ha elaborato un protocollo che, nei casi ritenuti più gravi, prevede l’azione diretta del personale della Polizia postale e delle comunicazioni, anche nelle classi. «La formazione sui temi della sicurezza e dell'uso responsabile della Rete è un impegno quotidiano della Polizia di Stato e la collaborazione con il Ministero dell'istruzione, università e ricerca è assolutamente determinante» ha rimarcato Belardini. Sottolineando come la Specialità si aggiorni costantemente su due “fronti”: da una parte rilevando, per contrastarli, nuove minacce e usi inappropriati della navigazione in Internet e sui social network, dall’altra adeguando a un “pubblico” giovane il linguaggio con il quale dialogare.
In regione l'evento coinvolgerà le classi del biennio superiore a Trieste ide Liceo scientifico Galilei, a Gorizia dell’Isis D'Annunzio-Fabiani, a Pordenone del Liceo scientifico Grigoletti, a Udine del Liceo Percoto. (p.p.g.)
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