Il Brucolampo si aggiudica la Vogadamata di Muggia

La folle regata, con le più strane imbarcazioni possibili ha divertito tutto il pubblico a terra e ha dato spettacolo in mezzo al mare
La Vogadamata a Muggia (Lasorte)
La Vogadamata a Muggia (Lasorte)

MUGGIA. Veri attimi di follia alla "vogada mata". Imbarcazioni improbabili, naufragi e marinai che si gettano in acqua di proposito per ammutinarsi: anche questa edizione della competizione marinaresca che ogni anno si svolge al carnevale muggesano estivo è stata un successo. Prima regola della vogada: "barche no barche, remi no remi". Per partecipare è necessario imbarcarsi su zattere di fortuna, scafi costruiti artigianalmente in qualche giardino di Muggia, chiglie ricavate da materiali di scarto; basta che non siano vere barche. Non sono inoltre ammessi propulsori come motori o vele, a parte l'olio di gomito. Quest’anno sono sette gli equipaggi che partecipano alla gara, e cioè il "Team Cajo Corse", con l'imbarcazione "Se zuco me taco", le Bellezze naturali con la barca Le tre Grazie; Ongia con "Pedocin"; Trottola con "La spugna"; ancora la compagnia Ongia con "Sommergibile"; gli sloveni Pgd Hrvatini - Crevatini con "Argonauti".

 

 

La partenza è prevista per le 19, ma già poco dopo le 18 i marinai cominciano a calare in acqua i bastimenti e a fare le prime prove tecniche di navigazione. Pian piano dall'approdo presso il porticciolo di Muggia ci si sposta verso l'ultimo moletto, quello dove attracca il Delfino Verde per intenderci, dal quale è possibile osservare la gara, che si svolge al largo, con le tappe segnalate da due boe gialle. Ci sono alcune difficoltà ad allinearsi per la partenza; lo speaker, Italo, posizionato niente di meno che su un’ape cross, commenta con ironia: «I equipagi xè pronti? Deme un cenno, ve prego! 'Ndemo 'vanti giovinoti, che el sol magna le ore e ne ciapa sede!». Per ultimi si posizionano in partenza quelli della compagnia Trottola, che sicuramente si aggiudicano la menzione simpatia.

 

La Vogadamata dà spettacolo a Muggia

 

Li sprona Italo dal molo: «La barca xè 'sai bela, i gaveva ’sai lavor poreti». E in effetti dev'essere stata una faticaccia inchiodare delle panche da sagra, su cui remano i vogatori, a delle boe galleggianti. In mezzo alle panche svetta un enorme Spongebob di spugna, alto quasi due metri, che spruzza bolle di sapone. A pochi attimi dalla partenza l'atmosfera è febbrile. Le tifoserie si schierano numerose lungo il molo, mentre di fronte ad esso si crea un altro capannello di pubblico, quello delle barche "vere", da cui numerosi curiosi assistono alla vogata dal lato del mare. Lo speaker scherza: «Apprezziamo le molte barche di assistenza volontarie».

Tre, due, uno, si parte al suono della trombetta carnascialesca. Il sole che alle sette si sta già ormai abbassando sull'orizzonte rende difficile seguire lo svolgimento della competizione; ci si porta una mano alla fronte per farsi ombra e vedere controluce. Al primo giro di boa l'esito parziale è il seguente: al primo posto il Team Cajo Corse, al secondo gli Argonauti e al terzo il Sottomarino di Ongia, i cui membri non remano, ma addirittura nuotano. Ma la gara è ancora lungi dal termine: «Deghe muli, che xè el rush finale!», li incita Italo. Dopo qualche minuto le barche sono di ritorno e si delineano i vincitori.

Ad aggiudicarsi il primo posto la compagnia Lampo con il Brucolampo, mentre secondi sul podio sono gli amici di Hrvatini con la barca degli Argonauti; dopo qualche attimo d'incertezza si annuncia infine anche il nome dei terzi classificati, cioè la compagnia Ongia con il Pedocin. Alessandra parla a nome di tutto l'equipaggio del Pedocin: «Questo nostro terzo posto è una supersoddisfazione, perché eravamo sole donne, di cui quattro adulte e otto bambine, età minima sei anni - spiega soddisfatta -. Abbiamo soffiato il podio a tanti omaccioni muscolosi!». Per Hrvatini secondo posto dopo 3 primi posti per ben tre volte di fila sfidando i flutti. L'equipaggio dei vincitori assoluti è composto da otto persone, di cui due ragazze: Ilario, Christian, Dino, Giovanni, Valentino, Virginia, Francesca e Nathan. Dichiarano: «Un ringraziamento speciale va a Lucio, della nostra compagnia - proseguono -. La nostra barca è stata completamente realizzata con materiali di recupero: la struttura è di tubi di fognatura e polistirolo, assemblati con il poliuretano, mentre la testa del bruco è riciclata dal carro del carnevale invernale».

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